Meteo: ARRIVA la TEMPESTA. Prima l’anticiclone, poi il tremendo BURIAN. Sconquasso del VORTICE POLARE. Sarà GELO. Ecco QUANDO


di  Redazione, 12-02-2023 ore 11:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


È proprio il caso di esordire con un titolo simile. La situazione meteorologica dell'Italia infatti, sarà presto condizionata da un possente anticiclone che pianterà le sue radici su gran parte dell'Europa centro-meridionale, apportando bel tempo, giornate tranquille, soleggiate e temperature più o meno nella norma. Non sarà un'alta pressione africana, pertanto i valori termici si manterranno comunque tra i 10° e i 14/15°C di massima. Un po' di freddo solo nottetempo e al mattino dove sarà più frequente anche qualche nebbia nelle valli e sulle pianure da Nord a Sud.

Una brezza più fresca interesserà le regioni adriatiche, ma nulla a che vedere con il gelo dei giorni scorsi. Sarà solo un vento che darà una lieve sensazione di fresco e nulla più. La quiete prima della tempesta. Un anticiclone infatti non è sinonimo di tempo stabile per un lungo periodo, perché può benissimo rappresentare anche solo un passaggio da un pattern all'altro. D'altronde, le ondate fredde sono quasi sempre precedute da un anticiclone più o meno centrato nei pressi dell'Italia. Non dimentichiamo che la sede dell'hp atlantica è molto vicina al nostro Paese, trattandosi delle azzorre. Leggi anche: BOTTA GELIDA tra fine FEBBRAIO e MARZO, simile al 1987

 

Questa alta pressione però, avrà sì vita relativamente lunga, ma allo stesso modo, non sarà eterna. Sul polo infatti si prepara uno sconquasso tremendo, un capitombolo importante. Avremo a che fare con un MMW (mid-winter major warming), un riscaldamento stratosferico di tipo maggiore. Questa dinamica produrrà effetti di non ritorno. Se dapprima favorirà un riaccentramento del vortice polare, dandogli addirittura linfa per girare come una trottola impazzita, successivamente lo destabilizzerà a tal punto da farlo andare in crisi. 
 

Molto probabilmente il MMW, sarà di tipo displacement (sbilanciato tutto su un lato, in questo caso sulla verticale canadese) e non split (capace cioè di spodestarlo dalla sua sede e spingerlo a latitudini inferiori). Con questo però non significa che il freddo non riuscirà a scendere di latitudine. Bisognerà solo attendere la rotazione del vortice polare e sarà allora che le onde planetarie cominceranno a dire la loro. Verrà incontro anche la MJO (flusso equatoriale), con fasi 7 e 8 consone ad un'impostazione fredda sull'emisfero nord favorevole all'Europa. Anche la NAO calerà (con pressione quindi piu alta sulla Groenlandia), così come l'indice AO (sintomo di debolezza del vortice polare).

 

Sarà da questo punto di partenza degli indici teleconnettivi che la configurazione emisferica assumerà un'impostazione prevalente all'arrivo di aria gelida dalla Siberia. Inizialmente, come detto in precedenza, il vortice polare tenderà a sbilanciarsi sul comparto canadese, inibendo di fatto le onde planetarie. Ma sarà solo un passaggio temporaneo. Nella sua rotazione, assisteremo ad una frenata zonale importante, con possibile pattern a 3 onde. Ci aspettiamo quindi che una grossa quantità di massa gelida si diriga in retrogressione verso l'Italia con gelo e neve anche in pianura. Il periodo migliore per il concretizzarsi di questa dinamica sarà tra la fine di febbraio e parte del mese di marzo. In un lasso di tempo insomma che potrebbe variare e partire dal 25/26 febbraio al 15 marzo circa. Leggi anche: LA TENDENZA della PRIMAVERA 2023

 

Restiamo ovviamente nel campo della tendenza e non della previsione, ma i segnali configurativi vanno in questa direzione. Attenderemo quindi l'evolversi degli eventi aggiornandovi tempestivamente.

Ecco le mappe a lunga scadenza di una possibile impostazione configurativa per l'arrivo del gelo (non con funzione previsionale ma solo come quadro barico di riferimento per questa ultima parte d'inverno)

 

 

 




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