Meteo INVERNO 2022-23: sarà l’anno del GELO e della NEVE per due grosse novità? Ecco QUALI e da quando si inizierà


di  Redazione, 05-10-2022 ore 18:46      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Non bastava la guerra energetica per far tremare i pugliesi e non solo, pare che all'orizzonte tremeremo spesso e volentieri anche di freddo. Difatti, pare come la "tempesta perfetta", quest'anno dei segnali atmosferici cominciano a parlarci di scenari crudi con un inverno che prenderà connotati molto diversi dagli ultimi che abbiamo attraversato.

Analizziamo brevemente, perchè comunque sono per fortuna segnali molto fumosi ed incerti, cosa ci sta dicendo l'atmosfera e perchè potrebbe provocare questa invernata cruda e fuori luogo viste le circostanze ed in particolare per due segnali distinti:

1- La nina moderata nei limiti della strong di tipo west based associata a valori molto negativi dell'oscillazione pacifica.


Questo tipo di Nina che si sta andando a pre-configurare per i mesi invernali porta molto spesso ad una accelerazione delle onde planetarie, cioè il fronte polare scorre molto più forte del normale, aumentando in tal modo il divario termico tra i poli e l'equatore passando per le zone temperate. Quando avviene una oscillazione pacifica negativa di forte magnitudo si creano sugli oceani delle onde ben specifiche, in tal caso spesso formando dei cavi d'onda ad ovest dell'Europa. La presenza della Nina west based di magnutudo moderato/forte però pone le basi per una traslazione di questi cavi d'onda verso il mediterraneo rendendolo quindi spesso depressionario e favorendo la risalita in Atlantico dell'alta pressione delle Azzorre anche se data la forte accelerazione delle correnti data dalla Nina non si raggiungerebbe un blocco duraturo ma una serie di ondulazioni poco incisive, mobili ma sufficienti a far affluire aria molto fredda dalle zone artiche verso l'Italia e naturalmente la Puglia.

2- Il dipolo indiano (IOD) continua in questi mesi a mantenersi in territori negativi.

Quando la modalità di questo indice si trova in territori negativi, solitamente si abbassa la linea di convergenza intertropicale orientale mentre tende ad essere più alta di latitudine quella occidentale. Ne consegue che nelle zone orientali del mediterraneo sono meno intense le risalite del promontorio africano nei mesi invernali e c'è più attività ciclonica sul comparto asiatico occidentale. Invece vengono favorite le onde anticicloniche ad ovest del continente. Durante i mesi invernali è previsto diventare neutrale, questo però andrà per quei mesi ulteriormente a modellare il getto polare.


La somma di queste due principali anomalie oceaniche conseguono ad un tipo di circolazione invernale che dovrebbe rispecchiare l'illustrazione seguente.

Notiamo subito la presenza di un cavo d'onda proprio sul Mediterraneo centrale dove spesso e volentieri nel trimestre invernale scorreranno perturbazioni atlantiche o artiche dove nel periodo di massima espansione ad ovest dell'anticiclone delle Azzorre potranno portare intense ondate di gelo e neve con neve anche in pianura sull'Italia e localmente sul versante adriatico della Penisola compresa la Puglia per più giorni... sicuramente con molta più frequenza rispetto alle recenti invernate un pò anonime sotto questo punto di vista.

Naturalmente avremo modo di correggere il tiro con i prossimi editoriali sull'argomento.




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