Meteo GENNAIO: Arriva il BURAN SIBERIANO sull'Italia, a sorpresa. Ecco le DATE dell'eccezionale EVENTO di gelo e neve. I dettagli


di  Redazione, 12-01-2023 ore 12:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Continua ad avanzare spedito il mese di gennaio, un mese che in genere riporta alla mente tanti ricordi, specie nei tempi antichi quando l'inverno faceva spesso la voce grossa e le stagioni si comportavano in quanto tali. Non era difficile infatti imbattersi negli anni 50 e 60 in giornate di ghiaccio, con temperature che di sovente andavano sotto zero anche in pianura su gran parte dell'Europa, Italia compresa, specie al Nord. Sì, i tempi sembrano essere cambiati, le stagioni non sono più quelle di una volta. Capita sempre più insistentemente che la stagione che precede la successiva si allunghi più del solito. Ed ecco quindi che poi ci ritroviamo con l'autunno che si prende una buona prima parte dell'inverno e che a sua volta si prende una buona prima parte della primavera e così via. Il trend continua ad essere questo dagli anni 2000 in poi. Vedremo se cambierà qualcosa nei prossimi anni. Ma torniamo a noi.

La configurazione emisferica su tutto il comparto settentrionale del pianeta, prosegue imperterrita con uno schema barico dettato dal continuo rinvigorimento del vortice polare, che per conservazione del momento angolare tende a riaccentrarsi nella sua sede naturale e a favorire tesissime correnti zonali. Come conseguenza, le onde planetarie vengono inibite, riuscendo solo a proporre una media ondulazione durante la rotazione del vortice polare. E' ovvio che in queste condizioni, le ondate fredde vengono di gran lunga poco supportate, restando a latitudini più elevate e non capaci di sortite a quelle più basse.

C'è da dire però, che il mese di gennaio, pur presentandosi inizialmente allo stesso modo di quello di dicembre (soprattutto tra seconda e terza decade) con tempo piuttosto anticiclonico, ha mostrato dei segni di cambiamento sin da dopo l'Epifania. Inutile ribadire che avevamo ipotizzato proprio un possibile primo sblocco tra il 5 e il 10 gennaio. Sapevamo che non sarebbe stato subito uno sblocco tendente al gelo, ma che gradualmente ci avrebbe traghettato in un inverno più verosimile.

La stratosfera quest'anno ha raggiunto valori nuovamente record in quanto a raffreddamento, ma questa sembra non essere più una novità negli ultimi anni. Il problema però è che quando la stratosfera raggiunge raffreddamenti considerevoli, se i piani isobarici sono accoppiati e comunicano tra loro, allora in troposfera si palesa uno schema barico che non depone affatto al freddo. Più la stratosfera è fredda, più il VPS (vortice polare stratosferico) gira a mille e se come dicevamo prima, sussiste accoppiamento con la troposfera, allora anche il VPT (vortice polare troposferico) sulle nostre teste, aumenta le correnti zonali che avrebbero quindi la meglio per un lungo periodo.

Cosa accadrà ora?

Anzitutto un primo vero cambio di regime lo avremo sin dai prossimi giorni. L'aria polare marittima, man mano riuscirà a conquistare terreno verso sud. Più precisamente avremo un cosiddetto "scivolo atlantico", capace di trasportare correnti più fredde dal polo da nord-ovest verso sud-est. A più riprese anche l'Italia verrà interessata da questo nuovo schema barico. Aria più fredda quindi riuscirà a venire a contatto con le acque molto più calde del mediterraneo. Ecco che dei vortici ciclonici non esiteranno a formarsi proprio sull'Italia. Leggi anche: ECCO I GIORNI DEL BURAN

Un peggioramento più consistente quindi si paleserà sul nostro Paese tra il 15 e il 18 gennaio, con aria polare che man mano diventerà più fredda, assumendo una componente in parte anche artica-marittima. Tanta pioggia e tanta neve quindi da Nord a Sud. Non escludiamo che la neve in questa fase possa raggiungere anche le quote basse in tutto l'arco alpino, sulle prealpi e sull'appennino tosco-emiliano. Al momento sussiste anche l'ipotesi di qualche fiocco di neve in qualche città del settentrione anche di pianura. Ma ci torneremo. Leggi anche: arriva il gelo dalla Russia, ecco su quali regioni (CLICCA QUI)

Ecco la possibilità di qualche fiocco di neve al Nord

Dopo cosa accadrà?

Pare che molto probabilmente le figure bariche possano assumere una predisposizione favorevole all'arrivo di correnti fredde dal continente asiatico. I modelli matematici continuano a proporre scenari molto freddi, alternandoli ad altri meno freddi. Sottolineamo però che le frequentazioni verso uno schema configurativo tendente al freddo continentale sta aumentando di percentuale. Le probabilità dell'arrivo del freddo russo quindi aumentano.

La nostra analisi a riguardo prevede inoltre che le condizioni per l'arrivo di aria molto più fredda possano palesarsi in maniera sempre più predominante. Crediamo infatti che il gelido Buran siberiano possa davvero farci visita con gelo e neve eccezionali! Il periodo più probabile resta quello tra il 23 e il 27 gennaio. In questo lasso temporale infatti, crediamo che i tempi siano maturi per uno schema classico e propedeutico al gelo e alla neve. Il freddo siberiano, dalle pianure sarmatiche, arriverebbe quasi inaspettato, a sorpresa, se così vogliamo dire. Anche gli spaghi dei modelli cominciano a supportare l'arrivo del gelo in questa terza decade di gennaio. Inutile dire che con l'arrivo del Buran, la neve cadrebbe a quote di pianura e anche sulle coste dalla Romagna alla Puglia e con buona probabilità di interessare anche più regioni italiane.

Siamo ancora nel campo della tendenza, ma continuiamo a scorgere segnali che vanno in questa direzione. Restate aggiornati con noi. Entreremo sempre maggiormente nei dettagli man mano che ci avvicineremo a queste date.

Ecco le mappe con l'arrivo del possibile freddo

 

 




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