Meteo FEBBRAIO: rischio BURIAN SIBERIANO sull'Italia. Le PROBABILITA' crescono per una configurazione invernale da manuale. Ecco perchè


di  Redazione, 25-01-2023 ore 12:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Spingersi a così tanta distanza nella meteorologia risulta essere sempre un rischio, perchè sono tante le cose che possono cambiare prima di avvicinarsi quanto più possibile ad una tendenza verosimile. D'altronde l'atmosfera vive di estrema caoticità. Febbraio però è spesso stato un mese che ha saputo regalare molte ondate fredde degne di nota, un su tutte il febbraio del 1956, quando l'Italia veniva letteralmente sommersa dalla neve da Nord a Sud.

Sembrano essere passati secoli da quando l'inverno faceva davvero l'inverno. Mentre negli ultimi anni siamo alle prese con un cambiamento sostanziale delle temperature su gran parte dell'emisfero nord. Con questo non significa che le ondate fredde sono totalmente inibite, ma anzi, che territori piuttosto inusuali ricevano nevicate proprio nell'era del global warming. Non sapremo mai con certezza se è colpa davvero del riscaldamento globale, di certo le configurazioni di una volta stentano a presentarsi.

Perchè allora parliamo di Burian siberiano?

Anzitutto facciamo un piccolo passo indietro. Siamo attualmente alle prese con una configurazione invernale sull'Italia, dove le termiche non accennano a salire, ma anzi tendono a restare sotto la media del periodo. Proprio in questa parte di settimana, avremo a che fare con una recrudescenza dei fenomeni su tutto il Centro-Sud ed isole maggiori, con piogge sparse e nevciate sin da bassa quota, specie tra Abruzzo, Molise e Basilicata occidentale. Una bassa pressione infatti in risalita dallo Jonio assumerà le caratteristiche di un mini ciclone, creando occasioni per molte precipitazioni. Leggi anche: IL BURIAN fa PAURA, RISCHIO a FEBBRAIO

Dopo questa fase, il tempo tenderà a migliorare leggermente, con temperature comunque invernali su buona parte dell'Italia. Proprio sul finire di gennaio ed inizi di febbraio però, una media ondulazione del getto sul comparto atlantico, favorirà l'innesco di correnti fredde provenienti dall'artico marittimo e successivamente anche con un contributo continentale. Sarà in questo lasso di tempo che qualche nevicata potrebbe affacciarsi fin da quote molto basse sul medio e basso adriatico.

Dopo di che, le condizioni tenderanno nuovamente a migliorare, anche se in un contesto sempre mediamente freddo. Dopo una breve fase con riaccelerazione del getto atlantico ed inibizione delle onde planetarie, avremo però una possibile svolta. I continui riscaldamenti stratosferici sulla verticale dell'atmosfera siberiana, porteranno ad un indebolimento graduale del vortice polare. Difatti, se dapprima favoriranno una ripresa della corrente a getto con alta pressione sull'Europa, successivamente, con molta probabilità partirà un'onda lunga capace di far retrogredire una grossa quantità di aria fredda continentale. Ecco servito il Burian, il vento gelido della steppa siberiana. Leggi: LA TENDENZA gelida di FEBBRAIO

Le probabilità per questa dinamica configurativa sembrano crescere, tanto da disegnare un quadro barico da manuale. Ricordiamo tutti il febbraio del 2012. Con questo non vogliamo dire che avverrà la stessa dinamica, ma che verosimilmente possa comunque avvicinarsi come impostazione di sorta. In quel frangente, il Burian picchiò duro e lo ricordano bene specie molti abitanti del Centro Italia, dove la neve già oltre i 300 metri di quota raggiunse il metro di altezza!

Ribadiamo che entriamo nel campo della tendenza, pertanto soggetto a cambiamenti, ma riteniamo che ci siano delle probabilità che nel mese di febbraio il Burian possa venire a farci visita. Inutile sottolineare che in questo caso le nevicate si spingerebbero fino alle coste e il freddo sarebbe davvero intenso. Vi aggiorneremo.

Ecco la possibilità sulle mappe sottostanti dell'arrivo del Burian

 




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