Meteo: pochi giorni di ANTICICLONE poi il GELO dalla RUSSIA MINACCIA più di PRIMA. Ecco perché c’è rischio di NEVE fino in PIANURA


di  Redazione, 13-02-2023 ore 12:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


La situazione meteorologica, tende a modificare il suo assetto barico su tutto il comparto europeo. Una nuova impostazione sinottica, cerca infatti di prendere piede a larga scala. Si tratta di un'alta pressione centrata con i suoi massimi tra Francia e Germania, in grado di garantire bel tempo e temperature generalmente nella media del periodo o al più di qualche grado al di sopra su gran parte dell'Europa, Italia compresa.

Sarà un anticiclone abbastanza coriaceo, con massimi ben oltre i 1035hpa, in grado di tenere botta ai possibili attacchi umidi atlantici o freddi orientali. Non durerà però in eterno. Se durante gran parte della seconda decade di febbraio o probabilmente di tutta, l'hp mostrerà segni di padronanza climatologica, ecco che nella terza decade incomberà una minaccia di tutt'altro spessore. Il freddo che nel frattempo ha continuato a stazionare sull'est europeo, non ha perso i suoi connotati. L'aria fredda infatti, ha avuto modo di adagiarsi su vasti territori dell'Europa orientale, approfittando anche di una nevosità più presente al suolo.

 

Spodestare quest'aria fredda su un continente non è semplice. Ci vorrebbe una corrente a getto in grado di bucare letteralmente lo spessore di densità che una massa fredda in determinate condizioni riesce a creare. Non parliamo di un anticiclone termico, ma più semplicemente di temperature che al suolo hanno tutt'altra fattenza rispetto a quelle dell'Europa occidentale. Sulla Russia infatti, a parte il lieve rialzo termico di qualche giorno, si avrà un nuovo calo sin dal 16/17 febbraio. Leggi: A MARZO il BURIAN farà TREMARE l'ITALIA

 

Ovviamente a noi potrebbe importare poco visto che il freddo se ne starà ben lontano dai territori europei centro-meridionali. Questo però, rappresenta allo stesso modo una minaccia. Anche più di prima. Gli anticicloni infatti, in questo periodo della stagione, tendono a risalite più frequenti verso nord, approfittando di una corrente zonale in normale decadimento stagionale e di un vortice polare generalmente più debole. Da sottolineare comunque che il MMW (mid-winter major warming) che sta per compiersi, darà una nuova iniezione al vortice polare, provocando un displacement dello stesso sull'asse canadese.

 

Questa dinamica comporterà una ripresa del flusso zonale improvviso con poco spazio alle frenate utili ad un eventuale blocco atlantico. Ma sarà molto probabilmente un canto del cigno. Al primo rallentamento delle westerlies (i venti che soffiano da ovest vero est), l'alta pressione atlantica mostrerà segni di ATR (atlantic ridge), con blocco alle correnti oceaniche e disposizione più consona all'arrivo di aria fredda da est. Se ci aggiungiamo comunque un comparto più freddo dei paesi dell'est e un nuovo arrivo di masse d'aria fredda da nord-est, allora il gioco potrebbe essere fatto. Clicca qui: La TEMPESTA del BURIAN a MARZO

 

Questa manovra sta presentandosi più spesso nelle ultime elaborazioni dei modelli matematici, che provano a disegnare scenari (ancora non convinti) più freddi per l'arrivo di aria fredda da est. C'è il rischio quindi di un'ondata fredda dalla Russia già qualche giorno dopo l'ingresso della terza decade di febbraio, con tempi quindi più anticipati rispetto al vero scossone che invece ci aspettiamo tra gli ultimi giorni di febbraio e comunque nel mese di marzo. Così fosse, allora la neve in pianura sarebbe un fattore molto probabile specie sulle regioni adriatiche. Noi seguiremo questa evoluzione raccontandovi i prossimi aggiornamenti dei modelli matematici e soprattutto con altri editoriali dello sconquasso che continuiamo ad ipotizzare tra fine febbraio e ancor più nel mese di marzo.

Ecco le mappe del modello Ecmwf che mostrano la minaccia dell'arrivo di aria fredda dalla Russia sin dai primi giorni della terza decade di febbraio

 




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