Meteo: seconda metà di marzo, final warming. Cosa accadrà?


di  Redazione, 13-03-2025 ore 20:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’atmosfera continua a essere in fermento e la seconda metà di marzo potrebbe riservare sorprese inaspettate. Il final warming, ovvero il riscaldamento definitivo della stratosfera che porta alla disgregazione del vortice polare invernale, è ormai in atto, ma i suoi effetti sulla troposfera restano ancora incerti e imprevedibili. I modelli meteorologici faticano a trovare una linea stabile, con cambi di scenario significativi da un run all’altro.

Cos’è il final warming e perché è così importante?

Il final warming è il processo che segna la fine dell’inverno nella stratosfera. A differenza dello stratwarming di gennaio e febbraio, che può avere effetti immediati sul clima, il final warming è più graduale e porta a un cambiamento definitivo della circolazione atmosferica.
    •    Disgregazione del vortice polare: con il progressivo riscaldamento della stratosfera, il vortice polare stratosferico si indebolisce fino a dissolversi
    •    Ripercussioni in troposfera: la dinamica del final warming può favorire discese di aria fredda tardive o, al contrario, anticipare l’arrivo del caldo primaverile
    •    Modelli meteorologici in difficoltà: il passaggio tra inverno e primavera rende più complessa la previsione degli scenari a medio e lungo termine

In questo momento, l’Europa si trova in una fase di transizione molto delicata e l’Italia potrebbe essere coinvolta da sorprese climatiche anche a ridosso della fine del mese.

Scenari possibili per la seconda metà di marzo

L’incertezza regna sovrana e gli aggiornamenti dei modelli numerici continuano a oscillare tra due tendenze opposte.
    •    Scenario freddo: se il final warming riuscisse a generare un nuovo scambio meridiano, masse d’aria fredda potrebbero scendere verso il Mediterraneo, riportando temperature sotto media e possibili episodi nevosi tardivi
    •    Scenario caldo: al contrario, se la dinamica favorisse una spinta zonale, l’alta pressione africana potrebbe anticipare l’arrivo della prima vera ondata di caldo primaverile, con temperature oltre i 25°C al Sud
    •    Ipotesi intermedia: una configurazione più bilanciata potrebbe portare instabilità atmosferica con alternanza tra affondi freschi e risalite calde

In altre parole, tutto è ancora in gioco, e i prossimi aggiornamenti saranno decisivi per capire quale scenario si concretizzerà.

Modelli meteorologici in difficoltà: cambiamenti da un run all’altro

Uno degli aspetti più complessi di questa fase è la difficoltà dei modelli numerici nel trovare una linea stabile di previsione.
    •    Run instabili: le emissioni modellistiche continuano a oscillare tra ondate di freddo tardivo e anticipi estivi
    •    Incertezze sulla circolazione atmosferica: il passaggio di consegne tra inverno e primavera complica la lettura degli indici climatici
    •    Impatto del final warming ancora da definire: le conseguenze in troposfera potrebbero farsi sentire con ritardo, rendendo difficile una previsione accurata

Questo significa che le previsioni a lungo termine potrebbero subire variazioni improvvise, anche a pochi giorni di distanza.

Quali saranno le regioni più esposte ai cambiamenti?

Indipendentemente dallo scenario che prevarrà, alcune aree d’Italia potrebbero essere maggiormente influenzate dagli effetti del final warming.
    •    Nord Italia: se dovesse prevalere un afflusso freddo, le regioni settentrionali potrebbero vivere giornate instabili con piogge e neve a quote collinari
    •    Centro Italia: le oscillazioni termiche potrebbero portare a sbalzi di temperatura notevoli, con momenti primaverili alternati a raffreddamenti improvvisi
    •    Sud Italia e Isole: nel caso di un richiamo africano, le temperature potrebbero schizzare oltre i 25°C, ma non si escludono episodi di instabilità temporalesca

La situazione resta quindi aperta a molteplici possibilità e sarà necessario monitorare con attenzione i prossimi aggiornamenti.

Marzo si chiuderà con il freddo o con il caldo?

L’ultima decade del mese potrebbe essere determinante per capire la direzione che prenderà la primavera.
    •    Se il final warming influenzerà la troposfera con un ritardo, l’Italia potrebbe essere colpita da un’ultima irruzione fredda
    •    Se invece l’anticiclone subtropicale prenderà il sopravvento, potremmo assistere al primo vero assaggio estivo

Tutto dipenderà dalla configurazione atmosferica dei prossimi giorni, e i modelli continueranno a proporre scenari in continua evoluzione.

Conclusioni: tutto è ancora in bilico

La seconda metà di marzo potrebbe riservare sorprese clamorose, sia in direzione fredda che calda. Il final warming è ormai in atto, ma i suoi effetti reali potrebbero manifestarsi con ritardo, rendendo difficile una previsione stabile.

Gli aggiornamenti modellistici continueranno a oscillare nei prossimi giorni e sarà fondamentale seguire ogni run per capire quale sarà l’evoluzione definitiva del mese. Se il freddo dovesse tornare, non sarebbe da escludere un episodio di neve tardiva, mentre se il caldo prendesse il sopravvento, alcune regioni potrebbero già registrare temperature quasi estive.

L’unica certezza è che il meteo continuerà a sorprenderci, e marzo avrà ancora molto da dire prima di cedere il passo alla primavera vera e propria.

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