Freddo polare sull’Italia: 4 ottobre con gelo anomalo al Sud e neve sull’Appennino meridionale


di  Redazione, 26-09-2025 ore 22:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Dopo settimane caratterizzate da temperature più miti della norma e un inizio d’autunno piuttosto incerto, l’Italia si prepara a vivere un deciso cambio di scenario. A partire dal 4 ottobre una vera e propria ondata di freddo colpirà la Penisola, con effetti più marcati al Sud e sulle regioni del medio-basso Adriatico. Le mappe meteorologiche e i principali modelli previsionali concordano nell’evidenziare l’arrivo di una massa d’aria molto fredda di origine artica-continentale, che determinerà un crollo termico significativo e le prime nevicate stagionali sull’Appennino meridionale.

Un’anomalia di -10°C rispetto alla media

Il cuore dell’ondata di freddo investirà il Mezzogiorno, con particolare riferimento alla Puglia, alla Basilicata e alla Calabria. Su queste aree sono attese temperature fino a 10 gradi inferiori alle medie climatiche di riferimento (1981-2010). Per intenderci, i valori massimi diurni che a inizio ottobre dovrebbero aggirarsi sui 22-24°C nelle zone costiere adriatiche, difficilmente supereranno i 13-14°C. Nelle aree interne collinari e montuose si scenderà anche sotto i 10°C durante le ore centrali del giorno, con notti che potranno risultare localmente fredde, specie nelle vallate più riparate.

Questa brusca variazione sarà percepita in modo netto dalla popolazione, abituata finora a un clima tardo-estivo con giornate soleggiate e temperature spesso superiori ai 25°C. Il passaggio improvviso a condizioni quasi invernali metterà in evidenza lo stacco tra l’inizio di stagione meteorologica e l’arrivo dell’autunno più crudo.

Prime nevicate in Appennino

L’altra notizia di rilievo riguarda la comparsa della neve sull’Appennino meridionale. Gli ultimi aggiornamenti indicano la possibilità di fiocchi oltre i 1500 metri di quota, dapprima sull’Appennino campano e lucano, poi anche su quello calabrese. Si tratterà delle prime nevicate di rilievo della stagione, favorite dall’aria fredda in ingresso e dai contrasti con l’aria più umida richiamata dai bacini circostanti.

Sebbene non siano attesi accumuli particolarmente consistenti, l’evento segna un cambio di passo dopo mesi dominati da caldo e siccità. Le stazioni turistiche di alta quota, da Monte Terminio al Pollino fino alla Sila, potranno dunque registrare scenari imbiancati in pieno autunno, con qualche centimetro di neve fresca destinato a resistere almeno per qualche giorno.

Le cause dell’ondata fredda

Alla base di questo repentino cambio di rotta vi è la discesa di un vortice depressionario artico, sceso di latitudine grazie a un’ondulazione marcata del flusso atlantico. La configurazione barica vedrà una saccatura affondare sull’Europa centro-orientale, con il suo ramo meridionale diretto proprio verso l’Italia. Il richiamo di aria fredda dai Balcani e dall’Est Europa sarà la miccia che innescherà la fase perturbata, accompagnata da piogge e temporali soprattutto sul versante adriatico e meridionale.

Il Nord Italia resterà parzialmente ai margini della discesa fredda, con cali termici meno pronunciati e un contesto più stabile, anche se non mancheranno annuvolamenti e rovesci sparsi sulle regioni nord-orientali.

Gli effetti sul territorio e sull’agricoltura

Un’ondata di freddo così precoce può avere conseguenze non trascurabili anche sul comparto agricolo. In Puglia, Basilicata e Calabria la raccolta di olive e uva è in pieno svolgimento, e un calo termico repentino potrebbe rallentare i processi di maturazione. Inoltre, i forti contrasti termici potrebbero favorire temporali intensi e grandinate locali, con possibili danni alle colture.

Dal punto di vista della popolazione, sarà necessario adattarsi velocemente a un clima quasi invernale: nelle ore notturne e mattutine, la percezione del freddo sarà accentuata dal vento di tramontana e grecale, che soffierà con raffiche anche superiori ai 50-60 km/h lungo l’Adriatico.

Quanto durerà

Secondo le attuali proiezioni, la fase fredda dovrebbe avere una durata limitata, concentrandosi tra il 4 e il 6 ottobre. Successivamente, l’alta pressione tornerà gradualmente a imporsi sul Mediterraneo, riportando temperature più consone alla stagione, sebbene difficilmente si tornerà ai valori molto miti osservati a settembre.

In ogni caso, l’ondata del 4 ottobre rappresenta un segnale importante: l’autunno è ormai entrato nel vivo e non mancheranno altre irruzioni fredde nei prossimi mesi.

Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia:

 




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