Meteo: INVERNO 2025 - 2026. Neve precoce a DICEMBRE, a Gennaio rischio BURIAN. Ritorna il vecchio inverno, ecco perchè


di  Redazione, 31-10-2025 ore 08:47      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Dopo anni di inverni miti e piovosi, l’atmosfera sembra pronta a cambiare registro. Le prime proiezioni stagionali lasciano intravedere un dicembre dal sapore decisamente invernale, con nevicate precoci lungo le regioni adriatiche, forse addirittura fino alle pianure e alle coste, e un gennaio che potrebbe riservare una delle sorprese più gelide degli ultimi tempi: il ritorno del Burian, il vento siberiano che trasforma l’Europa in un freezer naturale. Non è solo un’impressione o un sogno dei più romantici: le condizioni per vedere la neve già a dicembre ci sono davvero.
I modelli meteorologici stanno infatti delineando una configurazione piuttosto rara negli ultimi anni: un anticiclone stabile alle alte latitudini, tra la Scandinavia e la Groenlandia, e una discesa di correnti fredde da nord-est dirette verso il Mediterraneo.

Quando questo tipo di aria continentale incontra il mare Adriatico ancora relativamente caldo, succede qualcosa di affascinante. L’aria gelida in quota scorre sopra la superficie marina più mite, si carica di umidità e genera nubi e rovesci che, nelle condizioni giuste, possono trasformarsi in nevicate anche in pianura. È il cosiddetto “effetto Adriatico”, simile al “lake-effect snow” che imbianca le coste dei Grandi Laghi americani. Le regioni più esposte a questo tipo di fenomeno sono le Marche, l’Abruzzo, il Molise e, più a sud, parte della Puglia. Qui, quando le correnti soffiano da nord-est, le montagne dell’Appennino fungono da barriera e costringono l’aria fredda a sollevarsi, favorendo la formazione di nubi cariche di neve. Così, città come Pescara, Termoli o Ancona potrebbero risvegliarsi con un sottile manto bianco già prima di Natale, in un’atmosfera più da fiaba nordica che da inverno mediterraneo.

 

Perché accadrà?



Tutto dipende dai grandi equilibri del clima emisferico. Quando il vortice polare — quella gigantesca giostra di correnti gelide che ruota sopra l’Artico — inizia a rallentare, può frammentarsi e permettere alle masse d’aria fredde di scivolare verso sud. Se in contemporanea sull’Atlantico si forma un blocco anticiclonico, ecco che l’aria siberiana trova un corridoio perfetto per raggiungere l’Europa centrale e poi l’Italia. E dicembre 2025 potrebbe essere proprio uno di quei momenti. I segnali di un vortice polare più debole del normale e di una circolazione favorevole agli scambi meridiani (cioè nord-sud) sono già visibili nelle analisi climatiche. Ma il vero protagonista dell’inverno potrebbe arrivare a gennaio.

Si chiama Burian — o “Buran”, come dicono in Russia — ed è il vento gelido che soffia dalle steppe siberiane portando con sé temperature polari e un senso di immobilità silenziosa. È un’aria densa, secca, che arriva a spazzare l’Europa e, quando trova la via giusta attraverso i Balcani, può riversarsi sull’Italia. Quando ciò accade, il versante adriatico è il primo a farne le spese. L’aria siberiana attraversa il mare, raccoglie umidità e la scarica sotto forma di nevicate intense, spesso fin sulle coste. È successo nel 2012, nel 2018 e in parte anche nel 1985, anni rimasti nella memoria collettiva. In queste occasioni le temperature scendono vertiginosamente: -10°C in pianura non sono un’eccezione, e le campagne si ricoprono di brina per giorni, mentre le città si svuotano sotto la morsa del gelo. Un inverno “vecchio stile”?

Non si può ancora dire con certezza se tutto ciò si concretizzerà, perché la meteorologia a lungo termine non offre mai garanzie assolute. Tuttavia, la tendenza generale parla chiaro: dopo anni dominati da correnti miti e zonali, potremmo assistere a un inverno più dinamico e freddo, caratterizzato da ondate di gelo più frequenti e da un ritorno della neve anche a basse quote. Gli ingredienti ci sono: un vortice polare più debole, una maggiore attività dell’anticiclone russo-siberiano e un’Adriatico pronto a reagire. Tutto sta nel capire se la natura deciderà di mescolarli nel modo giusto. Forse il 2025 sarà l’anno in cui l’inverno tornerà a fare l’inverno, quello che si faceva una volta, con il fiato che si condensa nell’aria e i tetti bianchi di neve prima ancora di Capodanno. Un inverno che profuma di camini accesi, di silenzio ovattato e di risvegli meravigliati. Un inverno che ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura resti imprevedibile — e affascinante — anche in un’epoca in cui pensiamo di poterla prevedere tutta con un clic.

Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia:

 




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