Meteo: inverno 2025/26 con freddo e neve sull’Italia. Ecco le mappe e gli scenari gelidi possibili


di  Redazione, 31-10-2025 ore 12:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Le previsioni meteo per l’inverno 2025/26 in Italia indicano un ritorno del freddo e della neve. Dicembre più nevoso al Nord, mentre gennaio e febbraio potrebbero essere mesi molto rigidi con ondate gelide diffuse. Scopri mappe, tendenze e scenari.

Un inverno 2025/26 che promette sorprese

L’inverno 2025/26 si preannuncia come una stagione ricca di contrasti, caratterizzata da fasi di forte dinamicità atmosferica e da un possibile ritorno del freddo intenso sull’Italia. Dopo alcuni inverni piuttosto miti e dominati da alte pressioni persistenti, quest’anno i principali centri di calcolo internazionali (tra cui ECMWF e NOAA) mostrano un cambiamento di pattern climatico che potrebbe riportare il gelo in gran parte del continente europeo.
Le mappe stagionali evidenziano infatti anomalie termiche negative diffuse, in particolare tra gennaio e febbraio 2026, quando l’Italia potrebbe essere investita da più di un’ondata di aria artica o continentale.

Dicembre 2025: primi segnali invernali e neve al Nord

Il mese di dicembre 2025 potrebbe inaugurare la stagione con un clima progressivamente più freddo.
Le correnti settentrionali e le prime irruzioni da nord-est potrebbero far calare le temperature, favorendo neve fino in pianura al Nord, soprattutto tra Piemonte, Lombardia e Veneto.
Le prime settimane del mese potrebbero restare variabili, ma la seconda parte di dicembre si preannuncia più interessante: un’alta pressione spostata verso l’Atlantico potrebbe aprire la porta a correnti fredde dirette verso il Mediterraneo.
Le nevicate potrebbero interessare anche le zone collinari del Centro Italia, mentre il Sud vivrebbe una fase più instabile ma con temperature relativamente più miti.

Gennaio 2026: il cuore del freddo

Il mese di gennaio 2026 appare, secondo le tendenze attuali, come il più rigido dell’intero inverno.
Le simulazioni mostrano un possibile indebolimento del vortice polare, condizione che spesso precede discese fredde verso l’Europa meridionale. In caso di stratwarming (riscaldamento della stratosfera polare), l’aria gelida potrebbe raggiungere l’Italia con temperature ben al di sotto delle medie e neve fino a quote molto basse.

Le aree più esposte saranno ancora una volta il Nord e le regioni interne del Centro, ma non si esclude che le nevicate raggiungano anche parte del Sud, specie in occasione di configurazioni retrograde con aria balcanica o russo-continentale.
Gennaio potrebbe quindi essere un mese dominato da freddo intenso, gelo notturno e fenomeni invernali diffusi, con giornate di ghiaccio in Pianura Padana e gelate estese sulle zone rurali.

Febbraio 2026: gelo tardivo e ritorno della neve

Dopo un gennaio già molto rigido, anche febbraio 2026 potrebbe riservare colpi di coda invernali di notevole intensità.
Alcuni modelli indicano una possibile persistenza del blocco atlantico, che favorirebbe l’arrivo di masse d’aria gelida dall’Est Europa e dalla Siberia.
In questo contesto, il freddo tardivo potrebbe riportare nevicate anche sulle coste adriatiche, specialmente tra Marche, Abruzzo e Puglia, con episodi simili a quelli degli inverni storici degli anni ’80 e ’90.

Non è da escludere, inoltre, un ritorno del maltempo anche sulle Isole Maggiori, dove piogge intense e neve sull’Etna e sul Gennargentu segnerebbero la fase finale della stagione.
Il mese di febbraio si prospetta dunque freddo, ventoso e a tratti nevoso, con potenziali disagi per i trasporti ma anche grandi opportunità per il turismo montano.

 

Gli elementi chiave che influenzeranno la stagione
    •    Vortice Polare debole: condizione favorevole alle irruzioni fredde.
    •    Alta pressione atlantica disposta a ovest: lascia aperto il corridoio artico-continentale.
    •    Temperature superficiali oceaniche (SST): l’anomalia negativa in Atlantico nord-orientale può rafforzare il flusso freddo verso l’Europa.
    •    Niña moderata: in molti casi associata a inverni più rigidi sull’emisfero boreale.

Combinando questi fattori, lo scenario per l’Italia è quello di un inverno più rigido e dinamico della media, con episodi di freddo prolungato e nevicate più frequenti rispetto agli ultimi anni.

Le aree più a rischio e cosa aspettarsi
    •    Nord Italia: rischio di nevicate precoci già da dicembre e possibili fasi di gelo a gennaio.
    •    Centro Italia: gennaio e febbraio molto freddi, neve fino a bassa quota sull’Appennino.
    •    Sud e Isole: alternanza di fasi miti e improvvisi ritorni del freddo, con episodi nevosi collinari.

L’inverno 2025/26 potrebbe quindi risultare “pesante” sotto il profilo termico e meteorologico, con più fasi di maltempo invernale e temperature sottomedia per periodi prolungati.

In sintesi: un inverno da non sottovalutare

L’inverno 2025/26 sull’Italia si presenta come una stagione potenzialmente fredda e nevosa, soprattutto nella sua parte centrale.
    •    Dicembre 2025: prime nevicate al Nord e clima in progressivo raffreddamento.
    •    Gennaio 2026: gelo e neve diffusa, fase più intensa della stagione.
    •    Febbraio 2026: freddo tardivo e nuove irruzioni da est.

Chi vive in pianura, specialmente al Nord, potrebbe tornare a vedere la neve in città, mentre gli amanti della montagna troveranno condizioni ottimali per il turismo invernale. Tuttavia, non mancheranno fasi di maltempo con pioggia e vento forte, soprattutto lungo i litorali.

 

Conclusione

Le tendenze stagionali non sono previsioni matematiche, ma indicazioni basate su scenari probabilistici e analisi climatologiche. Tuttavia, gli elementi oggi disponibili lasciano intendere che l’inverno 2025/26 potrebbe segnare una svolta rispetto agli ultimi anni miti, con il ritorno del freddo vero e della neve su molte regioni italiane.
Un inverno dunque da seguire passo dopo passo, perché potrebbe riservare sorprese degne dei grandi inverni del passato.

 

Autore:
Redazione Meteo Puglia – analisi basata su modelli ECMWF, GFS e dati climatologici italiani (ISAC-CNR)

 

Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia:




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