Meteo: Vortice Polare compromesso. Aria fredda a spasso. Le conseguenze per l’Italia


di  Redazione, 07-11-2025 ore 17:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre il vortice polare entra solitamente nel pieno della sua formazione stagionale, diventando una delle strutture atmosferiche più importanti per determinare l’andamento dell’inverno europeo. Quest’anno, però, il suo comportamento appare anomalo: secondo diversi centri di calcolo, il vortice polare risulterebbe più debole del previsto e soggetto a disturbi significativi. Una configurazione del genere potrebbe avere ripercussioni dirette anche sull’Italia, con ondate di freddo più frequenti e imprevedibili.

Cos’è il vortice polare e perché è così importante

Il vortice polare è un’enorme circolazione di venti gelidi che si forma annualmente sopra il Polo Nord, generalmente tra ottobre e novembre. Si sviluppa nella stratosfera, a circa 30 chilometri di altezza, e funge da “motore freddo” per tutto l’emisfero settentrionale. Quando il vortice è compatto e forte, il freddo resta confinato alle alte latitudini; quando invece risulta debole o disturbato, le masse d’aria gelida possono scendere verso sud, raggiungendo anche l’Europa e il bacino del Mediterraneo.
In condizioni normali, in questo periodo dell’anno il vortice tende a rafforzarsi, aumentando la sua velocità di rotazione e stabilizzando la circolazione atmosferica. Ma quest’anno qualcosa sembra non seguire i soliti schemi.

Un vortice polare in difficoltà sin dall’inizio

Le analisi dei modelli climatici mostrano che, sin dalle prime fasi di formazione, il vortice polare 2024-2025 si presenta più debole del normale. La velocità dei venti zonali, che rappresenta un indicatore chiave della sua forza, risulta inferiore alle medie stagionali. Inoltre, la presenza di onde planetarie (note come onde di Rossby) più intense e frequenti sembra impedire al vortice di compattarsi completamente.
Questo scenario apre la strada a un sistema polare più vulnerabile, che potrebbe essere disturbato con maggiore facilità da flussi di calore provenienti dalle medie latitudini. In parole semplici, la barriera che normalmente trattiene l’aria fredda al Polo risulta meno solida, permettendo al gelo di “sfuggire” più spesso verso sud.

Le onde di Rossby e i loro effetti

Le onde di Rossby sono grandi ondulazioni della corrente a getto (jet stream), fondamentali per la dinamica atmosferica. Quando queste onde riescono a risalire verso il Polo, trasferiscono calore e energia nella stratosfera, provocando disturbi significativi al vortice polare.
Un vortice indebolito diventa quindi più soggetto a scambi meridiani, ovvero movimenti d’aria lungo l’asse nord-sud: in questo modo le masse gelide artiche possono scendere di latitudine e invadere l’Europa, generando ondate di freddo anche intense.
Quest’anno, la configurazione emisferica sembra proprio favorire una maggiore attività ondulatoria, e ciò comporta un incremento della probabilità di irruzioni fredde a intermittenza nel corso dell’inverno.

Cosa significa per l’Italia

Non sempre l’Italia è la destinazione principale delle discese artiche. Tuttavia, con un vortice polare così fragile e disturbato, il rischio che parte di queste masse d’aria raggiungano anche il Mediterraneo diventa concreto.
Il nostro Paese, collocato lungo il confine tra correnti miti occidentali e flussi freddi settentrionali, rappresenta una zona di forte contrasto termico. In queste condizioni, basta poco per far scendere l’aria artica verso la penisola e innescare fenomeni di maltempo invernale, con piogge, venti forti e nevicate fino a quote relativamente basse.
Ovviamente, non significa che l’Italia sarà continuamente investita da ondate di gelo, ma piuttosto che le probabilità di episodi freddi saranno più alte del consueto, specie tra fine novembre e la prima parte dell’inverno.

Il segnale anticipato di un inverno movimentato

Gli esperti climatologi evidenziano come la debolezza iniziale del vortice polare possa essere un segnale anticipatore di una stagione più dinamica e imprevedibile. Se il vortice non riuscisse a rafforzarsi entro dicembre, aumenterebbe la possibilità di episodi di stratwarming, ovvero riscaldamenti improvvisi della stratosfera in grado di rovesciare completamente la circolazione atmosferica. Questi eventi, come accaduto in passato (2012, 2018), possono portare a irruzioni fredde di grande portata sull’Europa.
Non è detto che ciò avvenga quest’anno, ma la presenza di un vortice già ora instabile invita alla cautela e alla massima attenzione nei prossimi aggiornamenti.

Le prospettive per le prossime settimane

Le simulazioni più recenti mostrano che, nel breve termine, l’Europa vivrà un mese di novembre tipicamente autunnale, con fasi piovose alternate a brevi periodi miti. Tuttavia, proprio la presenza di un vortice polare indebolito potrebbe favorire scambi di massa d’aria più accentuati, con la possibilità che ondate di freddo interessino l’Europa centro-orientale e talvolta anche l’Italia.
Per ora non si parla di gelo vero e proprio, ma di un quadro più favorevole a discese fredde precoci. Con l’avanzare della stagione, la probabilità di configurazioni invernali più spinte aumenterà sensibilmente.

Conclusione: un vortice debole, un inverno potenzialmente più instabile

In definitiva, il messaggio che arriva dalle analisi meteorologiche è chiaro: il vortice polare 2024-2025 sembra partire con il piede sbagliato. La sua debolezza strutturale e la presenza di onde di Rossby particolarmente attive lasciano intravedere un inverno che potrebbe riservare sorprese, non necessariamente costanti, ma più frequenti e improvvise.
L’Italia, trovandosi lungo il confine dei grandi scambi d’aria, potrebbe sperimentare fasi fredde intermittenti alternate a periodi più miti, tipici di una stagione fortemente dinamica.
Come sempre, sarà fondamentale monitorare l’evoluzione del vortice polare e i futuri aggiornamenti dei modelli per comprendere meglio che tipo di inverno ci attende. Per ora, il segnale che la natura ci sta mandando è chiaro: l’aria fredda potrebbe mettersi presto in movimento.

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✍️ Articolo originale a cura della Redazione Meteo Puglia – Analisi meteorologiche




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