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L’autunno sta mostrando tutta la sua complessità, con una fase meteorologica che sembra preparare la strada all’inverno. Le prossime giornate saranno dominate da stabilità e temperature miti, ma i modelli iniziano a fiutare un cambio di rotta importante per la terza decade di novembre. E se queste condizioni rappresentassero solo le prove tecniche dell’inverno imminente, pronte a lasciare il posto a un’irruzione fredda e nevosa di portata notevole? L’autunno che sa già d’inverno L’atmosfera in questo mese di novembre mostra un comportamento tipico dei periodi di transizione: fasi miti e stabili alternate a momenti più turbolenti, come a ricordarci che l’inverno è ormai alle porte. È proprio in queste settimane che si gettano le basi per la stagione fredda, attraverso l’interazione tra i grandi centri di alta e bassa pressione che si alternano sull’emisfero nord. Tempo stabile e clima gradevole: la tregua dell’autunno Durante questa settimana, il tempo resterà in prevalenza stabile su gran parte del Paese. L’assenza di perturbazioni atlantiche, almeno fino al fine settimana, garantirà cieli sereni o poco nuvolosi, con temperature sopra le medie del periodo. Prove tecniche d’inverno: cosa significa davvero Quando si parla di “prove tecniche d’inverno”, si fa riferimento a quei periodi di apparente stabilità che anticipano rimescolamenti importanti della circolazione atmosferica. L’alta pressione, che ora domina il Mediterraneo, potrebbe infatti giocare un ruolo chiave nel favorire, più avanti, una discesa di aria fredda di origine artica o artico-continentale. Il ruolo degli indici teleconnettivi Gli indici teleconnettivi – come NAO (North Atlantic Oscillation) e AO (Arctic Oscillation) – sembrano muoversi in una direzione favorevole a una futura svolta fredda. Il blocco atlantico e la possibile svolta tra il 23 e il 24 novembre Secondo gli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici, un blocco atlantico potrebbe prendere forma tra il 23 e il 24 novembre, estendendosi fino ai primi giorni di dicembre. Neve furiosa? Scenario possibile ma da confermare Quando l’aria artica riesce a penetrare in maniera decisa nel Mediterraneo, l’incontro con l’aria umida preesistente può generare forti contrasti termici, sfociando in maltempo intenso e nevicate abbondanti. Inverno alle porte? Tutto lascia pensare di sì Il quadro meteorologico attuale ci dice che l’inverno è pronto a partire con decisione, anche se al momento preferisce farsi attendere dietro una coltre di alta pressione e temperature miti. Conclusione: l’inverno scalda i motori Per ora l’Italia si gode una pausa mite e stabile, ma non durerà a lungo. Gli elementi atmosferici sembrano preparare un cambio di passo netto entro fine mese, con il ritorno del freddo e della neve. Leggi anche: il temuto BURIAN, con GELO e NEVE sull'ITALIA Neve alla ribalta dopo metà novembre FREDDO e NEVE per un INVERNO con i FIOCCHI Freddo e neve non tarderanno, sbuca anche il BURIAN ⸻ ✍️ Articolo originale a cura della Redazione Meteo Puglia – Analisi e tendenze a lungo termine
Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un graduale rafforzamento dell’alta pressione sul Mediterraneo, che ha favorito un miglioramento generale del tempo e un aumento delle temperature, specie al Centro e al Sud. L’Italia si trova ora sotto l’influenza di un campo di alta pressione di matrice sub-tropicale, capace di regalare giornate serene e valori termici più consoni a inizio autunno che non a metà novembre.
Al Nord le nebbie mattutine saranno le uniche protagoniste del maltempo, mentre al Centro-Sud si potranno toccare anche punte di 20-22°C, soprattutto lungo le coste tirreniche e sulle isole maggiori.
Un contesto quindi tranquillo e piacevole, quasi ingannevole, perché come spesso accade in meteorologia, la calma apparente precede i grandi cambiamenti.
Queste configurazioni avvengono quando si forma un blocco atlantico, ossia una zona di alta pressione che si posiziona sull’Oceano Atlantico impedendo alle perturbazioni di scorrere da ovest verso est. Quando ciò accade, l’aria fredda trova spazio per scendere lungo il fianco orientale dell’anticiclone, colpendo in pieno l’Europa e spesso anche l’Italia.
La tendenza verso valori neutro-negativi della NAO e negativi dell’AO indica infatti un possibile indebolimento del vortice polare, con conseguente aumento delle ondulazioni della corrente a getto.
In parole semplici, significa che la circolazione atmosferica diventa più dinamica, con scambi meridiani più frequenti: masse d’aria calda in risalita verso l’Atlantico e aria fredda in discesa verso l’Europa.
È proprio questo meccanismo a pendolo, così caratteristico delle stagioni di transizione, che potrebbe innescare la prima vera svolta invernale del periodo.
In tale configurazione, l’alta pressione sull’Atlantico favorirebbe una discesa di aria fredda lungo il suo bordo orientale, diretta verso l’Europa centro-orientale e il Mediterraneo.
Questo potrebbe tradursi in un progressivo peggioramento del tempo anche sull’Italia, con temperature in calo e possibili nevicate sui rilievi.
Non è ancora chiaro quanto intensa e quanto estesa possa essere questa irruzione fredda, ma il fatto stesso che più modelli inizino a intravedere una simile evoluzione è un segnale importante da non sottovalutare.
In particolare, se si instaurasse una circolazione di tipo nord-orientale, le regioni adriatiche e parte del Sud potrebbero assistere ai primi veri episodi di neve anche a quote medio-basse.
Al Nord, invece, le nevicate interesserebbero le Alpi e occasionalmente le pianure, soprattutto se il freddo riuscisse a precedere l’arrivo di correnti più umide.
Per ora, parlare di “neve furiosa” significa immaginare uno scenario estremo ma non impossibile, soprattutto se il blocco atlantico dovesse intensificarsi e agganciarsi a un’alta pressione scandinava, favorendo un afflusso diretto di aria gelida dalla Russia.
Le prove tecniche di questi giorni servono a stabilire l’equilibrio atmosferico che permetterà, tra qualche settimana, l’arrivo del freddo vero.
Le date da segnare sul calendario sono quelle tra il 23 e il 30 novembre, periodo in cui si potrebbe assistere al primo vero cambio circolatorio stagionale.
Dopo un autunno a tratti sopramedia, l’Italia potrebbe dunque prepararsi a un finale di mese turbolento, con freddo, vento e forse anche neve protagonista.
Non è ancora possibile stabilire intensità e durata dell’evento, ma i segnali di una svolta invernale imminente ci sono e vanno monitorati con attenzione.
Le “prove tecniche d’inverno” di questi giorni potrebbero essere soltanto il preludio di un ingresso in scena più deciso della stagione fredda, pronta a mostrare tutto il suo carattere tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre.