Meteo: il BURIAN, la tempesta russa. Ecco perché fa paura e quando arriva


di  Redazione, 11-11-2025 ore 17:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


E' il vento più temuto dagli appassionati di meteorologia e dagli amanti del freddo estremo: il Burian. Un nome che evoca gelo, tempeste di neve e temperature siberiane. Ma cos’è davvero questo fenomeno, da dove arriva e perché potrebbe fare la sua comparsa sull’Italia prima del previsto? Le ultime tendenze modellistiche fanno intravedere un possibile ritorno del Burian tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre, ma tutto dipenderà da delicati incastri atmosferici che solo il tempo potrà confermare.

Cos’è il Burian e perché fa paura

Il Burian (chiamato anche Buran in Russia) è un vento gelido e secco proveniente dalle steppe siberiane e dalla Russia europea, noto per la sua intensità e per la capacità di trasportare masse d’aria estremamente fredde verso l’Europa centro-meridionale. Quando raggiunge l’Italia, questo vento può provocare crolli termici repentini, bufere di neve e gelo diffuso anche in pianura, trasformando il paesaggio in un vero scenario invernale nel giro di poche ore.
Il suo arrivo rappresenta una delle configurazioni meteorologiche più estreme per il nostro Paese, perché il Burian non è semplicemente un vento, ma il segnale di un’enorme massa d’aria gelida continentale che riesce a spingersi fin dentro il cuore del Mediterraneo.

Da dove proviene il Burian e come si forma

Per comprendere il Burian bisogna guardare molto a est, verso la Siberia e la Russia europea, dove in autunno e in inverno si forma un vasto e potente anticiclone termico. Questo colosso di aria gelida si origina quando le temperature al suolo scendono costantemente sotto lo zero per settimane, creando un “mare” di aria densissima e fredda.
Quando questo anticiclone entra in interazione con depressioni più miti e umide presenti sull’Europa o sul Mediterraneo, può innescare un vero e proprio flusso orientale di aria artico-continentale, che scorre verso ovest e raggiunge le regioni europee fino all’Italia. È proprio questa dinamica, chiamata scambio meridiano, che dà vita al Burian.
A differenza delle irruzioni di aria artica marittima, più umida e meno rigida, il Burian porta con sé aria secca e tagliente, che rende il freddo percepito ancora più intenso a causa del vento forte e delle bassissime temperature.

Gli incastri barici necessari per portarlo in Italia

Affinché il Burian riesca a colpire l’Italia, è necessario un complesso incastro atmosferico tra più elementi.
Il primo è la presenza di un blocco anticiclonico atlantico o scandinavo, ossia un’area di alta pressione che si innalza verso nord, spesso fino alle regioni artiche. Questo blocco impedisce alle correnti atlantiche miti di avanzare verso l’Europa, creando un varco per le masse d’aria fredda che scendono da est.
Il secondo elemento è un vortice polare disturbato o indebolito, che consente alle onde planetarie di propagarsi verso il Polo e di deviare l’aria gelida verso sud. Quando questi due fattori si combinano, l’aria continentale russa trova la via libera per raggiungere il Mediterraneo, dove entra in contrasto con l’aria più mite e umida presente sul mare, generando nevicate diffuse e forti venti orientali.
È in questa fase che nasce la tempesta perfetta del Burian, un evento raro ma capace di sconvolgere il quadro meteorologico europeo nel giro di poche ore.

Quando potrebbe arrivare il Burian quest’anno

Le ultime tendenze meteorologiche, supportate da diversi modelli globali e da indici teleconnettivi come la NAO (North Atlantic Oscillation) e l’AO (Arctic Oscillation), iniziano a delineare uno scenario favorevole a incursioni fredde precoci.
A differenza di altri anni, in cui il Burian è arrivato tra gennaio e febbraio, quest’anno potrebbe farsi sentire in anticipo, tra la fine di novembre e la prima decade di dicembre.
I motivi sono legati a un vortice polare in difficoltà sin dall’inizio della stagione fredda, che non riesce a compattarsi pienamente, e a una possibile formazione di blocchi atlantici in grado di pilotare l’aria gelida verso il continente europeo.
Inoltre, l’anticiclone russo-siberiano mostra segnali di rafforzamento precoce, con anomalie termiche molto negative già a metà novembre: un chiaro indizio che le masse d’aria fredda sono pronte a muoversi non appena la configurazione barica lo permetterà.

Gli effetti del Burian sull’Italia

Quando il Burian arriva sull’Italia, le conseguenze sono spesso impressionanti.
Le temperature possono crollare di 10-15 gradi in meno di 24 ore, i venti di grecale e tramontana soffiano impetuosi e le nevicate si spingono fino in pianura o addirittura lungo le coste adriatiche.
Le regioni più esposte sono quelle del Nord-Est, il Centro e il versante adriatico, ma nei casi più intensi il freddo riesce a conquistare anche il Sud e le Isole Maggiori.
Le città costiere, da Trieste a Pescara, possono vedere la neve mista al vento, mentre le zone interne vivono giorni di gelo persistente con temperature ampiamente sottozero anche di giorno.
Inoltre, il Burian non è solo un fenomeno termico: la sua interazione con il Mediterraneo spesso genera cicloni secondari che amplificano il maltempo e producono vere e proprie bufere di neve, capaci di paralizzare intere regioni.

Il Burian del passato: un fenomeno che segna la memoria

Gli eventi di Burian rimangono impressi nella memoria collettiva per la loro eccezionalità.
Basti ricordare gli episodi del 1985, del 2012 o del più recente febbraio 2018, quando l’Italia fu investita da una delle ondate di gelo più intense degli ultimi decenni.
In ognuna di queste occasioni, il meccanismo fu lo stesso: un blocco atlantico robusto e un anticiclone russo-siberiano potente, pronti a riversare sull’Europa un’ondata di gelo epocale.
E sebbene questi eventi siano rari, la situazione di quest’anno presenta alcune similitudini bariche con quelle configurazioni, segno che l’atmosfera potrebbe davvero prepararsi a qualcosa di importante.

Conclusione: il Burian può arrivare prima del previsto

In conclusione, le prove generali d’inverno sembrano già cominciate.
Il Burian, la temuta tempesta russa, potrebbe farsi sentire tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre, ma al momento si tratta di una tendenza da confermare.
Molto dipenderà dal comportamento del vortice polare e dal posizionamento dei blocchi atlantici, ma i segnali ci sono: l’aria gelida è pronta a muoversi e l’Europa potrebbe presto entrare in una fase di maltempo invernale deciso.
L’invito, come sempre, è a seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti, perché quando il Burian entra in scena, l’inverno si mostra nel suo volto più autentico e spettacolare.

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✍️ Articolo originale a cura della Redazione Meteo Puglia – Analisi meteorologiche




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