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Ci siamo davvero: l’inverno sta per bussare alla porta dell’Europa. La prossima settimana, a partire da lunedì 17 novembre, un potente blocco atlantico modificherà la circolazione atmosferica su larga scala, aprendo la strada a una discesa di aria artica verso il cuore del continente. L’Europa centrale e orientale si prepara a vivere un’autentica irruzione fredda, con nevicate diffuse fino in pianura. Anche l’Italia sarà interessata, inizialmente con un calo termico al Nord e successivamente con la possibilità di neve a bassa quota. Il grande cambiamento alle porte Dopo una prima metà di novembre caratterizzata da clima mite e prevalenza di alta pressione, la situazione è pronta a cambiare in modo deciso. I modelli meteorologici confermano infatti l’imminente formazione di un blocco atlantico, ossia una robusta area di alta pressione che si estenderà verso la Groenlandia e l’Islanda. L’irruzione artica: cosa accadrà A partire da lunedì 17 novembre, l’aria gelida di origine artica comincerà a spingersi verso il centro e l’est del continente europeo. La massa d’aria in discesa sarà accompagnata da temperature in crollo e da precipitazioni a carattere nevoso su gran parte dell’Europa centro-settentrionale, in particolare su Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Balcani. L’Italia osserva, ma il Nord comincia a tremare Nella fase iniziale dell’irruzione, l’Italia resterà ai margini dell’ondata artica più intensa, ma il nostro Paese non ne sarà del tutto escluso. Il Nord Italia sarà infatti la prima area a risentire degli effetti del cambio circolatorio, con una diminuzione delle temperature anche di 8-10 gradi rispetto ai valori attuali. Le prime vere giornate invernali L’arrivo del freddo artico segnerà di fatto l’inizio delle prime giornate invernali della stagione, soprattutto al Nord e lungo l’arco alpino. Neve in pianura? Scenario possibile ma da confermare Gli occhi degli appassionati di meteorologia sono già puntati sulla pianura Padana, dove alcuni modelli iniziano a intravedere una possibile fase nevosa a bassa quota nei giorni successivi alla prima irruzione. Freddo in estensione e possibili evoluzioni Il blocco atlantico, se dovesse consolidarsi, potrebbe non limitarsi a un solo episodio. Gli esperti ipotizzano che questa dinamica possa aprire la strada a una serie di incursioni fredde successive, con aria polare-marittima e artica continentale pronta a scendere più volte verso l’Europa meridionale. Conclusione: l’inverno prende la rincorsa In sintesi, la prossima settimana segnerà una svolta meteorologica di rilievo. L’Europa centro-orientale si prepara a un’ondata di freddo artico con nevicate estese e diffuse, mentre l’Italia, pur restando ai margini nella fase iniziale, sentirà i primi morsi dell’inverno soprattutto al Nord. Leggi anche: il temuto BURIAN, con GELO e NEVE sull'ITALIA Neve alla ribalta dopo metà novembre FREDDO e NEVE per un INVERNO con i FIOCCHI Freddo e neve non tarderanno, sbuca anche il BURIAN AUTUNNO agli sgoccioli, irrompe l'INVERNO, ecco quando e perchè ⸻ ✍️ Articolo originale a cura della Redazione Meteo Puglia – Analisi a medio-lungo termine
Questo tipo di configurazione rappresenta un classico segnale di inversione del flusso zonale, ovvero di quel moto prevalente da ovest verso est che domina le correnti atlantiche in autunno. Quando il blocco atlantico si sviluppa, esso costringe l’aria fredda polare a scendere verso sud, aprendo la strada a irruzioni artiche dirette sull’Europa.
Le simulazioni dei principali modelli meteo (ECMWF e GFS) mostrano un’anomalia termica negativa marcata a 850 hPa, con valori che scenderanno fino a -8/-10°C in vaste aree dell’Europa orientale, determinando le prime nevicate estese fino in pianura.
In molte regioni, come quelle tra Carpazi e Balcani, il manto nevoso potrebbe accumularsi rapidamente superando i 20-30 cm anche nelle zone di bassa quota. Un segnale inequivocabile che la stagione invernale sta prendendo piede in anticipo rispetto al calendario.
Le Alpi torneranno protagoniste, con nevicate diffuse e abbondanti già a partire da quote medio-basse. In particolare, i settori alpini di confine tra Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia occidentale potrebbero vedere i primi fiocchi attorno ai 600-800 metri, localmente anche più in basso nelle valli più chiuse.
Anche il Trentino Alto Adige e l’Alto Veneto saranno interessati da nuovi episodi nevosi, questa volta più consistenti e duraturi. Per le regioni di pianura, invece, si tratterà inizialmente solo di freddo secco e ventilato, ma con la sensazione termica in netto calo.
Le minime torneranno sotto lo zero nelle valli, e in pianura si potranno registrare valori compresi tra 1 e 4°C, con gelate notturne nei fondovalle e brinate diffuse.
Al Centro e al Sud, invece, la fase iniziale sarà ancora relativamente mite, ma nel corso della settimana anche queste zone vedranno un graduale calo termico e un aumento dell’instabilità. In particolare, tra giovedì 20 e venerdì 21 novembre, un nuovo impulso freddo potrebbe raggiungere anche le regioni centrali, portando piogge e nevicate sull’Appennino sopra i 1000-1300 metri.
Se il flusso freddo artico riuscisse a mantenersi vivo e a interagire con correnti più umide in arrivo dal Mediterraneo, non si può escludere che tra il 20 e il 23 novembre possano verificarsi i primi episodi di neve fino al piano, specie tra Piemonte, Lombardia e Veneto occidentale.
Si tratta al momento di una tendenza ancora da confermare, ma il segnale di fondo è chiaro: l’atmosfera sta preparando una fase pienamente invernale e le prossime settimane potrebbero riservare sorprese anche per il resto del Paese.
In questo contesto, anche l’Italia potrebbe trovarsi coinvolta in una fase fredda e perturbata tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, periodo in cui storicamente aumentano le probabilità di nevicate anche a quote basse.
Non è quindi da escludere che, dopo una lunga attesa, l’inverno possa fare il suo ingresso ufficiale in anticipo, ribaltando la tranquillità atmosferica di queste settimane.
Le Alpi saranno protagoniste di nevicate fino a quote basse, e anche la pianura Padana potrebbe presto essere coinvolta, se le dinamiche bariche lo permetteranno.
Un evento che conferma quanto già ipotizzato dagli indici teleconnettivi: l’inverno 2025/26 sembra intenzionato a partire in modo deciso, con un novembre che potrebbe chiudersi in un clima pienamente invernale.