

Le ultime proiezioni modellistiche iniziano a delineare un mese di dicembre più dinamico del previsto, con scenari che potrebbero includere afflussi d’aria fredda dalla Russia e condizioni favorevoli a nevicate su parte dell’Italia. Ecco perché gli occhi dei meteorologi sono puntati sulla seconda decade del mese. Un dicembre che potrebbe cambiare marcia Il mese di dicembre spesso debutta con un clima incerto, alternando fasi miti a brevi incursioni fredde, ma quest’anno potrebbe presentare caratteristiche diverse rispetto al passato recente. Dopo un avvio relativamente tranquillo, con temperature in linea con le medie stagionali e qualche passaggio instabile, si sta facendo strada l’ipotesi di un cambio circolatorio più marcato nella parte centrale del mese. Aria fredda dalla Russia: perché il pattern è interessante La seconda decade di dicembre rappresenta una finestra climatologica ideale per i primi affondi fredde di natura continentale. È il momento dell’anno in cui il serbatoio gelido euro-asiatico inizia a raffreddarsi con decisione e, in presenza di un adeguato pattern atmosferico, può spingere verso ovest masse d’aria molto fredde. Le regioni più esposte in caso di irruzione fredda Se l’aria di origine russa dovesse effettivamente avanzare verso la nostra Penisola, alcune zone potrebbero risultare più vulnerabili di altre. Storicamente, le irruzioni da est prediligono: Neve a dicembre: quanto è concreta l’ipotesi? L’idea di un dicembre con neve diffusa non è da scartare, ma va analizzata con prudenza. A oggi i modelli non mostrano un quadro certo, bensì una tendenza che sta emergendo con più frequenza nelle ultime emissioni. Natale bianco? Ipotesi suggestiva ma ancora da pesare La domanda che molti si pongono è inevitabile: Natale sarà bianco? Cosa osservare nei prossimi giorni I fattori chiave che permetteranno di capire se lo scenario prenderà forma includono: Conclusioni: dicembre potrebbe sorprendere Le previsioni non sono certezze, ma i segnali che emergono dalle ultime analisi modellistiche meritano di essere seguiti con attenzione. Nei prossimi aggiornamenti analizzeremo tutti i nuovi sviluppi per capire se dicembre deciderà davvero di mostrare il suo volto invernale. 👉 LINK: MODELLO WRF-LAM METEOPUGLIA LEGGI ANCHE: Quando arriva la NEVE al Centro-Sud? Gelo a DICEMBRE? NEVE su ABRUZZO, MOLISE, BASILICATA e PUGLIA, ECCO quando sarà possibile IMMACOLATA con la NEVE? Ecco le proiezioni ⸻ ✍️ Autore: redazione Meteo Puglia – analisi meteo a lungo termine
I principali modelli, pur con la naturale incertezza legata alla distanza temporale, stanno cominciando a intravedere una configurazione che merita attenzione: il possibile afflusso di aria fredda di matrice russa capace di coinvolgere l’Europa sud-orientale e, potenzialmente, anche l’Italia.
Nelle ultime emissioni, diversi modelli suggeriscono la formazione di un blocco atlantico più robusto: una struttura anticiclonica che tende a innalzarsi verso la Scandinavia impedendo alle correnti occidentali miti e umide di raggiungere l’Europa meridionale.
Quando questo accade, il flusso zonale rallenta e lascia spazio a movimenti meridiani, proprio quelli che consentono al gelo russo di retrocedere verso l’Europa centrale e balcanica. È un tipo di dinamica che, se confermata, potrebbe interessare in modo diretto anche l’Italia, soprattutto i settori adriatici e il Sud.
• Abruzzo e Molise, con neve possibile anche a bassa quota se le termiche lo consentono;
• Puglia, dove fioccate e rovesci nevosi si manifestano soprattutto tra Gargano, Tavoliere e Sub-Appennino dauno;
• Basilicata, in particolare l’area del Potentino e le zone esposte ai venti balcanici;
• Calabria settentrionale, spesso coinvolta negli afflussi di aria gelida che scivolano lungo l’Adriatico.
Il Nord Italia, pur meno esposto a retrogressioni dirette, potrebbe comunque beneficiare di episodi nevosi qualora si instaurassero minimi secondari sul mar Ligure o correnti orientali sostenute capaci di interagire con l’orografia alpina.
Il raffreddamento sul comparto russo è evidente, le pressioni alte atlantiche mostrano segnali di sollevamento e il Vortice Polare non appare particolarmente compatto. Sono tutti indizi che potrebbero favorire discese fredde verso l’Europa meridionale.
Molti analisti meteo sottolineano che la seconda decade del mese — tra il 10 e il 18 dicembre — potrebbe rappresentare la fase più delicata, ovvero quella in cui potremmo registrare il primo vero tentativo invernale della stagione.
A oggi è troppo presto per parlare di neve a ridosso delle festività. Tuttavia, se la configurazione fredda dovesse effettivamente instaurarsi a metà mese, non sarebbe affatto improbabile che un clima invernale possa accompagnarci anche verso il periodo natalizio.
Inoltre, un dicembre freddo tende a favorire un innevamento più esteso sul continente, che a sua volta amplifica gli effetti delle successive irruzioni gelide. Questo non significa che la neve sia garantita, ma che le premesse termiche potrebbero essere più favorevoli del solito.
• la posizione del blocco atlantico;
• la forza e la compattezza del Vortice Polare;
• la spinta dell’aria fredda russa verso ovest;
• la possibilità di formazione di minimi secondari sul Mediterraneo.
La combinazione di questi elementi determinerà se l’Italia potrà sperimentare davvero freddo e neve nella seconda parte di dicembre o se il pattern virerà verso configurazioni più miti.
La seconda decade del mese potrebbe rappresentare la prima occasione per un’irruzione fredda significativa, con neve possibile a quote basse sul medio-basso Adriatico e, in particolari condizioni, anche più giù.
Per il momento è prematuro parlare di un Natale bianco, ma le premesse che stanno prendendo forma rendono l’ipotesi meno remota di quanto non fosse fino a pochi giorni fa.