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Con l’avvio dell’inverno meteorologico aumentano le domande su freddo, gelo e neve. Le ultime proiezioni ECMWF indicano un dicembre potenzialmente dinamico, con la possibilità di nevicate fino in pianura sul medio-basso Adriatico. Ecco cosa aspettarci davvero secondo i modelli e quali sono le date più a rischio freddo. ⸻ Inverno meteorologico al via: cosa significa realmente Con oggi, lunedì 1 dicembre, prende ufficialmente il via l’inverno meteorologico, quello utilizzato nei calcoli climatici e nei modelli previsionali. L’inverno astronomico arriverà invece solo il 21 dicembre, in concomitanza con il solstizio. Queste due date spesso confondono, ma da un punto di vista meteorologico è proprio da dicembre che iniziamo a osservare con maggiore attenzione il comportamento delle masse d’aria e dei grandi indici atmosferici. Ed è proprio l’equilibrio – o squilibrio – di questi fattori a determinare quando potrebbe arrivare la neve in pianura, soprattutto sul medio-basso Adriatico, una delle zone più sensibili alle irruzioni fredde da est. ⸻ Le prime indicazioni dei modelli: dicembre non sarà un mese piatto Le più recenti analisi dei modelli matematici, in particolare il prestigioso ECMWF, offrono uno spunto interessante: dicembre 2025 potrebbe non essere dominato dall’anticiclone, come accaduto in molte annate recenti. Tra le parole chiave che meglio descrivono la potenziale evoluzione troviamo: Questi elementi fanno pensare che, nel corso del mese, l’Italia possa essere coinvolta più volte da fasi instabili e fredde, e che le regioni adriatiche – Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia – possano vivere condizioni più favorevoli alla neve fino in pianura. ⸻ Perché proprio il medio-basso Adriatico è più esposto alla neve Le aree affacciate sull’Adriatico, soprattutto nel settore centro-meridionale, sono fortemente sensibili alle irruzioni fredde di matrice artico-continentale. Quando un blocco atlantico si posiziona in modo da deviare la corrente a getto, le masse d’aria gelide possono scivolare lungo i Balcani e raggiungere rapidamente l’Italia. ⸻ ECMWF: il periodo più a rischio neve Secondo gli aggiornamenti di ECMWF delle ultime 48 ore, il periodo più favorevole all’arrivo della prima ondata di freddo invernale con neve fino in pianura sembra identificarsi tra: ➡ 8-9 dicembre (inizio finestra favorevole) In questa finestra temporale, il modello europeo individua la possibilità di un affondo artico importante, accompagnato da isoterme molto basse a 850 hPa e geopotenziali ben strutturati, elementi necessari per poter parlare concretamente di neve in pianura sul medio-basso Adriatico. Non parliamo di un evento garantito, ma di una probabilità concreta, superiore rispetto alla media degli ultimi anni. ⸻ Può arrivare la neve in pianura? Ecco cosa serve davvero Affinché la neve arrivi fino al livello del mare in zone come Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, devono instaurarsi condizioni molto specifiche: ECMWF, nel suo scenario più freddo, disegna proprio questo tipo di configurazione, rendendo quindi plausibile un episodio nevoso diffuso anche a quote prossime al livello del mare. ⸻ Dicembre: un mese da monitorare giorno per giorno La tendenza generale è chiara: dicembre potrebbe sorprendere, con fasi fredde e nevose anche significative. Il fattore chiave sarà il comportamento del Vortice Polare, ancora non perfettamente compatto. Ogni sua oscillazione o indebolimento può favorire discese fredde verso il Mediterraneo. ⸻ Conclusioni: quando aspettarsi davvero la neve in pianura Riassumendo quanto emerge dalle proiezioni ECMWF e dagli indici teleconnettivi: ✔ Periodo più favorevole: 9–18 dicembre Le prossime uscite modellistiche ci diranno se la tendenza potrà trasformarsi in una previsione concreta. 👉 LINK: MODELLO WRF-LAM METEOPUGLIA Leggi anche: NEVE su PUGLIA, BASILICATA, MOLISE e ABRUZZO, ma quando? Che tempo farà a NATALE? ECCO le prime proiezioni dei modelli VORTICE POLARE in seria difficoltà, ecco le possibili CONSEGUENZE ⸻ ✍️ Autore: redazione Meteo Puglia – Luca D’Amato (analisi e tendenze meteo)
Anzi, emergono segnali di pattern dinamico, con scambi meridiani più frequenti e una certa tendenza dell’aria fredda a scendere dall’Est Europa verso il Mediterraneo.
freddo in arrivo, neve a bassa quota, irruzione artica, proiezioni ECMWF, medio-basso Adriatico, dicembre dinamico, ondata di freddo.
In questo scenario, la Puglia, l’Abruzzo, il Molise e parte della Basilicata entrano nel vivo del cosiddetto “effetto stau adriatico”, che può generare nevicate a quote molto basse, anche in pianura, soprattutto se il mare è ancora tiepido e alimenta temporali nevosi.
➡ 18-19 dicembre (massima potenzialità fredda)
• irruzione artico-continentale diretta dai Balcani;
• temperature a 850 hPa comprese tra -5°C e -10°C sul medio Adriatico;
• bassa pressione sullo Ionio o sul basso Adriatico;
• ventilazione da Nord o Nord-Est;
• adeguata umidità nei bassi strati.
Non siamo davanti alla certezza matematica, ma alla probabilità crescente che il primo mese invernale sia tutt’altro che anonimo.
✔ Zone con maggior probabilità: Abruzzo, Molise, Basilicata interna, Puglia centro-settentrionale
✔ Possibilità di neve in pianura: reale, non garantita
✔ Mese di dicembre: dinamico e potenzialmente molto freddo