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Un possibile cambiamento davvero importante potrebbe segnare le festività natalizie sul medio-basso Adriatico. Le proiezioni meteo a lungo termine stanno mettendo in evidenza un’ipotesi che, se dovesse realizzarsi, porterebbe gelo, aria siberiana e perfino neve fin sulle coste di Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. Ecco cosa dicono i modelli e perché la tendenza merita attenzione. ⸻ Un dicembre che sta cambiando volto Il mese di dicembre spesso rappresenta il crocevia tra l’autunno e il vero inverno. Quest’anno, però, le dinamiche atmosferiche sembrano presentare caratteristiche di maggiore interesse rispetto alle recenti stagioni. Sebbene la prima parte di dicembre venga condizionata ancora dagli effetti del Canadian Warming di novembre – un riscaldamento stratosferico localizzato sul comparto canadese che tende a indebolire temporaneamente il Vortice Polare – gli scenari per la seconda decade sembrano ben più dinamici. Le correnti atlantiche, responsabili delle giornate più miti e umide, potrebbero perdere forza proprio intorno alla metà del mese. È qui che entra in gioco un aspetto chiave: la possibilità di un blocco atlantico, ossia una struttura anticiclonica capace di deviare il flusso perturbato e aprire corridoi preferenziali per l’arrivo di aria continentale molto fredda. ⸻ L’ipotesi più fredda: il gelo dalla Russia verso l’Italia L’elemento che più cattura l’attenzione dei meteorologi è la proiezione di alcuni modelli a lungo termine, come ECMWF e GFS, che mostrano segnali di irruzioni fredde di natura continentale provenienti dalla Russia. In gergo parliamo di retrogressioni gelide, ovvero movimenti di masse d’aria continentali che si spostano verso l’Europa centro-meridionale. In questo tipo di configurazione il medio-basso Adriatico diventa inevitabilmente protagonista. La posizione geografica delle regioni adriatiche – Abruzzo, Molise, Basilicata ionica e Puglia – le espone in modo naturale ai venti gelidi da nord-est. Sono proprio queste correnti a portare spesso la neve fin sulle coste, come accaduto negli storici episodi del passato. Le proposte modellistiche non sono certezze, ma la ripetitività degli scenari freddi in questa fascia temporale è un segnale che non va ignorato. ⸻ Quando potrebbe verificarsi l’ondata di gelo? Le date più probabili La finestra temporale su cui converge la maggior parte dei modelli è quella compresa tra il 14 e il 22 dicembre. In questo arco temporale sarebbe possibile l’ingresso di aria gelida dalla porta balcanica, con effetti diretti proprio sul medio-basso Adriatico. I punti chiave della tendenza: Se tale scenario dovesse concretizzarsi, non sarebbe affatto escluso assistere a fiocchi di neve fin sulle coste, come Bari, Pescara, Termoli, Campobasso bassa, Foggia, Manfredonia, Brindisi e perfino Taranto. ⸻ Perché il medio-basso Adriatico è così esposto? Le regioni che si affacciano sull’Adriatico meridionale hanno una caratteristica unica: quando l’aria fredda arriva da nord-est, trova il mare Adriatico ancora relativamente più caldo, generando contrasti termici molto intensi. Questo mix porta alla formazione di: È lo stesso meccanismo che ha prodotto eventi storici come gennaio 2017 e febbraio 2012, solo per citarne alcuni. Le proiezioni attuali non suggeriscono la certezza di un evento simile, ma segnalano una possibilità reale. ⸻ Quanto è affidabile questa tendenza? È fondamentale chiarire che, essendo una proiezione a medio-lungo termine, l’affidabilità non può essere totale. Tuttavia, quando diversi modelli iniziano a convergere verso un’unica dinamica, il segnale assume maggiore forza. I fattori che supportano l’ipotesi di una fase fredda natalizia: Non si parla di certezze, ma di una tendenza che – al momento – risulta meteorologicamente coerente. ⸻ Natale gelido? Possibile, ma non garantito La domanda che tutti si pongono è una sola: avremo un Natale gelido e magari nevoso sul medio-basso Adriatico? In altre parole: non è fantameteo. È un’ipotesi supportata da dinamiche fisiche e atmosfere che, se confermate, renderebbero il Natale 2025 molto più freddo della media e potenzialmente nevoso. ⸻ Conclusioni Il medio-basso Adriatico resta l’area italiana che più potrebbe beneficiare – o soffrire, a seconda dei punti di vista – dell’arrivo del gelo natalizio. Le possibilità di neve fin sulle coste esistono realmente, pur non essendo ancora una certezza. Le prossime uscite modellistiche saranno decisive per capire se l’Italia vivrà un Natale di pioggia, di normalità… o una delle fasi più fredde degli ultimi anni. 👉 LINK: MODELLO WRF-LAM METEOPUGLIA Leggi anche: NEVE su PUGLIA, BASILICATA, MOLISE e ABRUZZO, ma quando? Che tempo farà a NATALE? ECCO le prime proiezioni dei modelli VORTICE POLARE in seria difficoltà, ecco le possibili CONSEGUENZE ⸻ ✍🏻Autore: Luca De Santis – Redazione Meteo Puglia (Analisi Meteo)
• 14-16 dicembre: possibile primo affondo freddo da est.
• 17-20 dicembre: rischio concreto di irruzione gelida più decisa con neve a quote molto basse.
• 21-22 dicembre: eventuale persistenza del freddo, con ulteriore instabilità sui settori adriatici.
• rovesci improvvisi,
• temporali nevosi (thundersnow),
• nevicate con fiocchi grossi e persistenti,
• accumuli anche a livello del mare.
• Vortice Polare disturbato, non compatto come negli anni più miti.
• Segnali di blocco atlantico, elemento che favorisce retrogressioni gelide.
• Pattern NAO negativo, spesso associato a ondate fredde sull’Italia.
• Persistente raffreddamento sull’Est Europa, serbatoio termico pronto a muoversi verso ovest.
La risposta più corretta è: sì, è possibile, più possibile rispetto agli ultimi anni, ma non ancora certo. Tuttavia l’impianto generale dei modelli suggerisce che la terza decade di dicembre potrebbe davvero assumere un’impronta invernale.