

Primi segnali dai modelli stagionali: il freddo estremo non è escluso, ma serve prudenza interpretativa. Dicembre sta entrando nella sua fase più attesa: la corsa verso il Natale, non solo per luci e festività, ma anche per ciò che la meteorologia potrebbe riservare all’Italia. Da giorni gli appassionati di meteo seguono con curiosità le proiezioni dei modelli numerici che, pur tra oscillazioni e correzioni, hanno iniziato a lanciare segnali interessanti per il periodo natalizio: l’ipotesi di un’irruzione siberiana, con gelo e neve, non è più fantascienza, anche se resta un’ipotesi da trattare con prudenza. Scenario barico in cambiamento: ecco cosa osservano i meteorologi Le dinamiche atmosferiche europee stanno cambiando. Il Vortice Polare, responsabile della circolazione generale del freddo nel nostro emisfero, appare meno compatto e in difficoltà a causa dei recenti disturbi troposferici e stratosferici. Questo fattore sta favorendo configurazioni più instabili anche sulla scena mediterranea, con possibili blocchi atlantici capaci di deviare le correnti fredde verso l’Europa centro–orientale e di conseguenza verso l’Italia. Proprio per questo i modelli matematici a lungo termine, tra cui ECMWF e CFSv2, mostrano in alcune proiezioni un quadro potenzialmente gelido nel cuore delle festività. ❄️ Possibile irruzione siberiana: cosa significa in concreto Quando si parla di irruzione siberiana non si fa riferimento a semplice freddo, ma a masse d’aria gelide provenienti dalla Russia, capaci di far crollare le temperature anche di 8-12 gradi rispetto alle medie stagionali e di portare neve fino in pianura, specie lungo i settori adriatici. Gli ensemble modellistici mostrano una possibile accelerazione verso una fase più dinamica tra il 22 e il 27 dicembre: proprio nelle giornate a ridosso del Natale si aprirebbe una finestra per un’incursione fredda continentale. 🎄 Bianco Natale? La domanda più attesa Tutti se lo chiedono: nevicherà a Natale in Italia? ✔ l’atmosfera non sta puntando verso un dicembre anticiclonico Dunque, l’idea di un Natale gelido non è solo fantasia narrativa, ma uno degli scenari sul tavolo dell’analisi. ⚠️ Prudenza: proiezioni sì, previsioni no Questo quadro non rappresenta una previsione, ma un’analisi modellistica basata su segnali teleconnettivi, oscillazioni stratosferiche e indici climatici. 🌍 Le zone più esposte in caso di irruzione gelida Nello scenario ipotizzato, le regioni più esposte sarebbero: ▪ Nord Italia, specie pianure orientali Le correnti continentali privilegiano infatti le aree esposte ad est, dove potrebbero verificarsi rovesci nevosi anche fin verso le coste. 🔻 Focus Puglia e Sud Italia: cosa aspettarsi Per il Sud e la Puglia, questo tipo di irruzione è storicamente uno dei più produttivi sotto il profilo nevoso. Se l’afflusso di aria gelida continentale raggiungesse l’Italia, gli effetti possibili sarebbero: * crollo termico deciso Un Natale bianco in Puglia? 🔎 Conclusione: freddo sì, certezza no Le carte hanno acceso l’interesse, ma l’equilibrio della dinamica coinvolta è delicatissimo. 👉 LINK: MODELLO WRF-LAM METEOPUGLIA Leggi anche: NEVE su PUGLIA, BASILICATA, MOLISE e ABRUZZO, ma quando? Che tempo farà a NATALE? ECCO le prime proiezioni dei modelli VORTICE POLARE in seria difficoltà, ecco le possibili CONSEGUENZE ⸻ ✍🏻Autore: Redazione Meteo Puglia – Analisi a cura di Luca Marinelli (Tendenze Meteo e Climatologia)
In meteorologia non esistono risposte certe a 15–20 giorni, ma esistono probabilità, e ciò che emerge oggi è che:
✔ la possibilità di un’irruzione siberiana è contemplata
✔ alcune emissioni modellistiche vedono neve a bassa quota, in particolare lungo l’Adriatico
I modelli cambieranno ancora, potrebbero attenuare o intensificare questa tendenza, ma l’elemento fondamentale è che il segnale esiste, e per gli appassionati di neve è già un dato significativo.
▪ medio–basso Adriatico
▪ dorsale appenninica
* possibilità di neve e gelo sulle coste adriatiche pugliesi e ioniche
* fiocchi anche sulle città costiere come Bari, Brindisi, Taranto e forse Lecce
Ancora presto per dirlo, ma questo è uno dei contesti barici che statisticamente può produrre eventi simili nel Sud Italia.
Nei prossimi 7–10 giorni avremo risposte più solide e capiremo se l’Italia dovrà davvero tremare per l’arrivo della Siberia proprio sotto Natale.