

Un approfondimento sulle ipotesi modellistiche più estreme che stanno prendendo forza proprio in vista del Natale. Il conto alla rovescia verso Natale è iniziato e, come spesso accade, l’attenzione si sposta dal clima delle festività al clima… atmosferico. Da qualche giorno le elaborazioni modellistiche mostrano un elemento che non può passare inosservato: una possibile irruzione gelida capace di portare neve a bassa quota e forse persino sulle coste di parte del Sud Italia proprio tra la Vigilia e il 25 dicembre. È un’ipotesi affascinante, ancora lontana dall’essere una previsione, ma abbastanza ripetuta nei run modellistici da meritare analisi e monitoraggio. ⸻ Una dinamica evolutiva interessante: cosa stanno mostrando i modelli Non è tanto l’immagine fiabesca del Natale bianco ad attirare l’attenzione dei meteorologi, quanto il contesto circolatorio che i modelli stanno delineando. Alcune simulazioni iniziano infatti a convergere su un’idea comune: un possibile cambio di pattern atmosferico verso metà mese, con la probabile attivazione di blocchi atlantici e di scambi meridiani più profondi. In un quadro simile, l’aria gelida accumulata sulla Russia e sulle steppe siberiane potrebbe trovare un canale favorevole per retrocedere verso l’Europa centro-meridionale, con effetti potenzialmente intensi proprio nei giorni delle festività. ⸻ L’ipotesi fredda di Natale: segnale reale o miraggio modellistico? Al momento siamo nel campo delle proiezioni e non delle certezze. Tuttavia, l’interesse è giustificato: i modelli stanno tornando con una certa frequenza su dinamiche invernali importanti. Tra le parole chiave che emergono nelle analisi troviamo “irruzione artica continentale”, “retrogressione fredda”, “instabilità adriatica” e “neve a bassa quota”. Ciò che rende tutto più credibile è la ripetizione del segnale nel tempo: quando più run, in più giorni, mostrano uno stesso scenario potenziale, aumenta la possibilità che esso rappresenti un indizio reale. ⸻ Quali aree potrebbero essere coinvolte? Le prime regioni esposte, secondo lo scenario prevalente, sarebbero: La neve al piano o sul litorale resta un’ipotesi estrema, ma non impossibile in configurazioni con gelo continentale ben strutturato. ⸻ E se fosse davvero un Natale bianco? Al momento bisogna mantenere equilibrio: Il potenziale c’è, ma serve osservare come evolverà l’interazione tra stratosfera, troposfera e correnti atlantiche. Tuttavia, per chi ama il freddo, è la prima volta nella stagione in cui gli scenari parlano apertamente di gelo natalizio possibile. ⸻ Focus Sud e Puglia: cosa aspettarsi Per la Puglia e le regioni meridionali adriatiche lo scenario è particolarmente interessante. Le retrogressioni fredde dalla Russia tendono spesso a privilegiare proprio queste aree, dove l’incontro tra aria gelida e Adriatico può trasformarsi in fasi perturbate con neve anche a tratti sulle coste. Al momento si tratta solo di una tendenza, ma è una tendenza che merita attenzione. Se il quadro andasse in porto, la Puglia — soprattutto il foggiano, il Gargano, la Murgia barese e in parte la costa adriatica salentina — potrebbe anche vivere un Natale dall’atmosfera pienamente invernale, con gelo e imbiancate coreografiche. ⸻ Conclusione Che sia reale o solo suggestione modellistica, il Natale freddo e nevoso ha fatto ufficialmente ingresso nelle mappe atmosferiche. Da oggi in poi queste emissioni andranno osservate quotidianamente, perché il margine di conferma o smentita è legato soprattutto a come si organizzerà l’alta pressione atlantica e alla capacità del gelo ad est di trovare la porta aperta verso l’Italia. Il sogno del Natale bianco è vivo, ma resta in sospeso. Noi lo monitoriamo per voi passo dopo passo. Leggi anche: NEVE su PUGLIA, BASILICATA, MOLISE e ABRUZZO, ma quando? Che tempo farà a NATALE? ECCO le prime proiezioni dei modelli VORTICE POLARE in seria difficoltà, ecco le possibili CONSEGUENZE ⸻ ✍️Redazione Meteo Puglia – Analisi a cura di Lorenzo Di Bari
• Nord-Est e versante adriatico, come da dinamica classica delle retrogressioni
• Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata
• Settori interni appenninici con precipitazioni nevose a quote molto basse
✔ il segnale modellistico c’è
✔ la dinamica è meteorologicamente plausibile
✘ non è ancora una previsione attendibile