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Negli ultimi giorni sta tornando sotto osservazione uno degli indici più importanti per la dinamica invernale sull’Europa: il comportamento del Vortice Polare troposferico. Dopo una prima fase piuttosto disturbata a inizio stagione, il vortice ha mostrato segnali di nuova accelerazione, ricompattandosi progressivamente sul comparto canadese e groenlandese. Questo tipo di evoluzione, almeno inizialmente, tende a favorire proprio le correnti nord-occidentali verso l’Europa, con scorrimenti perturbati oceanici e discese di aria artica marittima.
Ed è esattamente questo il tipo di assetto che i modelli iniziano a proporre nella fase successiva al cedimento dell’anticiclone: un primo ingresso freddo da nord-ovest, con aria instabile, venti sostenuti e un ritorno delle precipitazioni, specie sulle regioni settentrionali e tirreniche.
Ma attenzione: questo potrebbe essere solo il primo atto.
La vera incognita, quella che farebbe davvero la differenza in ottica invernale e anche in chiave natalizia, è la possibilità che nei giorni successivi si sviluppi una configurazione SCAND+ (Scandinavian Pattern positivo). In parole semplici, si tratta della formazione di un robusto blocco anticiclonico tra Scandinavia e Nord Europa, capace di deviare le correnti fredde verso l’Europa centro-meridionale e quindi anche verso il Mediterraneo.
Se questo scenario dovesse concretizzarsi, il tipo di circolazione cambierebbe radicalmente: dalle correnti nord-occidentali si passerebbe a un flusso freddo nord-orientale, con aria di origine artica continentale in grado di scivolare direttamente dall’Est europeo verso l’Italia.
Ed è proprio questa l’evoluzione che, al momento, rappresenta il vero “punto di svolta” della tendenza meteo per il periodo a cavallo tra la fine della seconda decade e l’avvicinarsi delle festività natalizie.
Chiaramente non stiamo parlando di una previsione certa, ma di una finestra probabilistica che, giorno dopo giorno, sta mostrando segnali sempre più interessanti all’interno degli ensemble. Alcuni cluster supportano con decisione la costruzione di questo ponte anticiclonico tra Scandinavia e Groenlandia, mentre altri mantengono una circolazione più zonale. Il quadro, dunque, resta ancora aperto, ma le carte cominciano ad essere messe sul tavolo.
In caso di SCAND+ ben strutturata, il Mediterraneo si troverebbe esposto a correnti fredde nord-orientali con effetti potenzialmente importanti: calo deciso delle temperature, ritorno della neve a quote basse su molte regioni, instabilità diffusa e un contesto pienamente invernale proprio nel periodo più atteso dell’anno.
Ed è qui che il discorso si fa davvero interessante per chi sogna un Natale dal sapore pienamente invernale.
👉 Ma quali sarebbero le regioni più esposte? E quando potrebbe concretizzarsi la fase più fredda? Lo vediamo nella prossima pagina.