Meteo: calma apparente, il gelo siberiano può tornare a colpire, ecco quando


di  Redazione, 10-12-2025 ore 12:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  



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Perché le festività natalizie sono il periodo più favorevole

Secondo le tendenze meteo più recenti, le probabilità di un risveglio del gelo siberiano aumentano proprio durante le festività natalizie. Alcuni scenari modellistici disegnano una possibile spinta verso nord dell’alta pressione sull’Atlantico o sull’Europa occidentale: un “mattoncino” fondamentale perché il flusso da ovest si indebolisca e l’aria gelida a est trovi una porta aperta verso i nostri meridiani. In pratica, tra Natale e fine anno potremmo trovarci di fronte a un bivio atmosferico: da un lato la prosecuzione della calma anticiclonica, dall’altro l’innesco di un corridoio da nord-est in grado di trascinare sul Mediterraneo masse d’aria molto più fredde. Non significa che l’Italia sia automaticamente destinata a essere investita da una storica ondata di gelo siberiano, ma che il periodo natalizio appare, allo stato attuale, come la finestra temporale più favorevole per un cambio di passo invernale.

Quanto è affidabile questa tendenza meteo e quali scenari restano aperti

È fondamentale, per correttezza verso chi ci legge, ricordare che ci muoviamo ancora nel campo delle tendenze e non delle previsioni puntuali. I modelli matematici ci dicono che il “disegno” generale sta cambiando e che la possibilità di vedere il gelo siberiano avvicinarsi all’Europa cresce con l’avvicinarsi di Natale, ma non possono garantire oggi dove passerà l’asse principale dell’irruzione, né con quale intensità colpirà il nostro Paese. Esistono scenari in cui l’aria gelida punta con decisione verso i Balcani, coinvolgendo solo marginalmente l’Italia, e altri in cui il flusso da nord-est si inserisce in pieno nel Mediterraneo centrale, con effetti più marcati sul meteo italiano. In mezzo c’è una gamma di situazioni intermedie: freddo moderato senza particolari eccessi, qualche episodio nevoso in Appennino, oppure semplicemente un rientro delle temperature su valori più consoni alla stagione senza veri episodi estremi. Per questo motivo parliamo di “chance” e non di certezza: la strada atmosferica sembra voler prendere la direzione del freddo, ma i dettagli sono ancora tutti da scrivere.

Cosa potrebbe accadere se il gigante si sveglia davvero

Immaginiamo per un momento che la configurazione più fredda venga confermata: l’anticiclone si spinge verso nord-ovest, il vortice polare si deforma e una porzione di gelo siberiano scivola verso sud-ovest in direzione dell’Europa centrale e del Mediterraneo. In uno scenario del genere, il meteo sull’Italia cambierebbe in maniera netta nel giro di pochi giorni: correnti tese da nord o nord-est, crollo termico evidente, ritorno delle gelate diffuse nelle pianure interne e possibilità di neve a basse quote lungo il versante adriatico e sull’Appennino, con interessamento, a tratti, anche delle coste. Si tratta di un’ipotesi, certo, ma è esattamente questo il tipo di dinamica che i previsori osservano quando parlano di “risveglio del gigante siberiano”. Ed è lo scenario che, pur con tutti i dubbi del caso, rende questo dicembre molto meno scontato di quanto sembri oggi guardando solo il sole e le temperature miti sotto l’anticiclone.

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