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Le ultime elaborazioni dei modelli matematici iniziano a cambiare il volto delle previsioni meteo per le festività: dopo un avvio di dicembre spesso dominato dall’alta pressione, gli aggiornamenti più recenti rilanciano con decisione lo scenario di freddo siberiano in arrivo proprio tra Natale e i giorni immediatamente successivi, con la concreta possibilità di neve a quote molto basse su diverse regioni italiane. COSA SCOPRIRAI IN 30 SECONDI Situazione attuale: un dicembre “calmo”, ma solo in apparenza In questi giorni il meteo in Italia è spesso governato da fasi di relativa stabilità: l’anticiclone si alterna a rapidi passaggi perturbati senza riuscire però a imporre un vero volto invernale alla stagione. Le temperature, pur con qualche fisiologico calo, restano mediamente vicine o leggermente superiori alle medie climatiche di riferimento, e il freddo siberiano sembra un concetto lontano, più da cartolina che da previsione. Tuttavia, guardando oltre la semplice carta del giorno, il quadro che emerge dalle proiezioni numeriche è molto diverso: proprio in corrispondenza di Natale, la configurazione generale dell’atmosfera potrebbe cambiare in modo sensibile. Modelli matematici in virata: cosa stanno mostrando gli ultimi run Nelle ultime 24–48 ore i principali modelli matematici globali hanno iniziato a “rilanciare” in maniera piuttosto compatta uno scenario freddo per il periodo natalizio. Le mappe a grande scala evidenziano una progressiva modifica della circolazione con un vortice polare più disturbato e ondulato, pronto a spingere verso sud porzioni di aria gelida di origine continentale. Le previsioni ensemble, cioè quelle che si basano su molte corse diverse dello stesso modello, mostrano un chiaro segnale di calo termico proprio in concomitanza con Natale e i giorni seguenti: le linee che rappresentano la temperatura in quota si dirigono quasi tutte verso valori marcatamente sotto media. Non siamo ancora al livello di una previsione operativa definitiva, ma la tendenza tracciata è netta: le festività potrebbero svolgersi in compagnia di freddo siberiano e condizioni pienamente invernali. Freddo siberiano: cosa significa e da dove arriva Quando si parla di “freddo siberiano” non si intende un semplice abbassamento delle temperature, ma l’arrivo di masse d’aria molto fredde che hanno origine sulle vaste pianure della Russia europea e della Siberia occidentale. Lì, grazie alla combinazione di suolo spesso innevato, notti lunghissime e anticicloni termici molto robusti, l’aria può raffreddarsi in maniera estrema. Se la circolazione emisferica lo permette, questa aria gelida può scivolare verso ovest e sud-ovest, seguendo le “correnti a getto” e aggirando le principali catene montuose. Quando raggiunge l’Europa centro-meridionale e il Mediterraneo, il meteo cambia volto in poche ore: le temperature crollano, il vento si intensifica e la neve può comparire anche a bassa quota, specie se il freddo incontra mari ancora relativamente più miti capaci di fornire umidità. È esattamente questo il tipo di dinamica che molti previsori iniziano a intravedere per il periodo natalizio, a giudicare dagli ultimi aggiornamenti dei modelli. Quando potrebbe arrivare il freddo siberiano secondo le tendenze attuali La domanda più naturale è: ma quindi, il freddo siberiano quando dovrebbe arrivare? Alla luce delle ultime elaborazioni, la finestra temporale più probabile sembra concentrarsi tra la vigilia di Natale e la parte centrale delle festività, quindi indicativamente tra il 24 e il 27 dicembre. In una prima fase potremmo assistere a un graduale calo delle temperature, con i valori in quota che scendono al di sotto della media e le prime gelate più diffuse nelle valli e nelle pianure del Nord. Successivamente, se il flusso davvero si orienterà dai quadranti nord-orientali, l’irruzione potrebbe intensificarsi con aria più secca e tagliente in ingresso dai Balcani, accompagnata da venti sostenuti e sensazione di gelo molto accentuata. La reale entità dell’evento, così come la sua distribuzione precisa, dipenderanno dalla posizione esatta dei centri di alta e bassa pressione: un leggero spostamento verso est o verso ovest potrebbe spostare il “cuore” del freddo dall’Italia ad altre zone del continente. SE VUOI SCOPRIRE IL RESTO CONTINUA A LEGGERE
* Perché gli ultimi run dei modelli matematici stanno virando verso scenari molto più freddi per Natale e Santo Stefano.
* Come il vortice polare e la circolazione emisferica possono favorire l’arrivo di aria gelida di tipo siberiano sull’Italia.
* In quali aree del Paese la neve a bassa quota, e localmente fin quasi in pianura, potrebbe diventare una possibilità reale.
* Che cosa può aspettarsi la Puglia e, più in generale, il Sud Italia da questa potenziale svolta invernale durante le festività.
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