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Il tempo di Natale 2025 resta tutt’altro che “deciso”: le ultime elaborazioni dei modelli matematici mostrano infatti la possibilità di un afflusso di aria molto fredda verso il medio-alto Adriatico e il Settentrione, con neve anche a bassa quota, mentre il Sud Italia per ora sembrerebbe più ai margini. Lo scenario, però, è in continua evoluzione e la “prognosi” meteo per le festività non è ancora sciolta. COSA SCOPRIRAI IN 30 SECONDI Prognosi meteo di Natale ancora “aperta” In questi giorni aumentano le richieste su che tempo farà a Natale in Italia e se davvero arriverà la neve. La realtà, al momento, è che la prognosi non è ancora sciolta: siamo in una fase in cui i modelli matematici stanno iniziando a delineare scenari interessanti, ma la distanza temporale impone prudenza. Natale è un traguardo che, da un punto di vista previsionale, si colloca al limite tra previsione e tendenza: le linee guida del meteo si intravedono, ma i dettagli possono cambiare da un aggiornamento all’altro. Quello che possiamo dire oggi è che la probabilità di un cambiamento di circolazione a ridosso delle festività è in aumento, con un pattern più favorevole a irruzioni fredde verso il Mediterraneo rispetto alle settimane precedenti. Cosa stanno mostrando i modelli matematici Entrando nel merito delle emissioni modellistiche, diversi centri di calcolo stanno iniziando a inquadrare la possibilità di aria molto fredda in discesa dall’Est Europa e dall’area russa. Tra i modelli matematici, anche il GEM si sta allineando a uno scenario in cui l’Italia, in particolare il medio-alto Adriatico e il Settentrione, verrebbe lambita o interessata da correnti più rigide di origine continentale. Secondo queste proiezioni, l’aria fredda di matrice russa scorrerebbe lungo i Balcani e potrebbe puntare verso il Nord-Est e il medio Adriatico, portando con sé un calo termico sensibile e la possibilità di fenomeni nevosi a quote basse se accompagnata da sufficiente umidità. È importante ricordare che i modelli vengono aggiornati più volte al giorno, con singoli run che “leggono e rileggono” la situazione: a distanze così lunghe, è normale che le configurazioni cambino spesso, ma proprio la ricorrenza di un certo tipo di schema barico dà peso all’ipotesi di un cambio di pattern. Medio-alto Adriatico e Settentrione: dove la neve a Natale è più probabile Se lo scenario attuale venisse confermato, le zone che potrebbero vedere la neve in arrivo a Natale con maggiore probabilità sarebbero il Nord e il medio-alto Adriatico. Le regioni settentrionali, in presenza di aria fredda da est e di eventuali minimi di bassa pressione sul Mediterraneo, potrebbero vivere giornate invernali a tutti gli effetti: gelate diffuse, temperature sotto media e possibili nevicate a bassa quota, specie su Val Padana e rilievi prealpini e appenninici. Lungo il medio Adriatico – in particolare tra Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo – il flusso da nord-est potrebbe innescare rovesci invernali che, con termiche adeguate, assumerebbero carattere nevoso a partire dalle colline e, nei momenti migliori, fino alle pianure costiere o all’immediato entroterra. Non parliamo ancora di una previsione puntuale, ma di un rischio in aumento: per le aree citate, la neve a Natale è uno scenario che va preso in considerazione e non più solo una suggestione. Sud Italia ai margini… per ora La stessa dinamica che favorisce medio-alto Adriatico e Settentrione, al momento, tenderà a lasciare più ai margini il Sud Italia. Nelle attuali emissioni, l’aria fredda di origine russa fatica a spingersi in maniera decisa fino alle regioni meridionali, dove l’influenza del mare e la distanza dal cuore dell’irruzione attenuano la portata del raffreddamento. Questo significa che, in una prima fase, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia potrebbero sperimentare solo un calo termico moderato, con ventilazione più vivace ma senza freddo estremo e con neve confinata ai rilievi più alti. Va però sottolineato che, a queste distanze, basta un lieve spostamento della traiettoria dell’aria fredda o della posizione dei minimi depressionari per modificare sensibilmente il quadro: quello che oggi appare ai margini potrebbe essere coinvolto di più tra qualche run. Da qui la necessità di parlare di “situazione in evoluzione” e non di verdetto definitivo. SE VUOI SCOPRIRE IL RESTO CONTINUA A LEGGERE
* Perché, nonostante le prime mappe, è ancora presto per dire con certezza che tempo farà a Natale in Italia.
* Come i modelli matematici, tra cui il modello GEM, stanno inquadrando un possibile afflusso di aria molto fredda di origine russa verso medio-alto Adriatico e Nord.
* In quali aree cresce il rischio di neve a Natale e dove, invece, il freddo potrebbe arrivare attenuato.
* Che ruolo possono avere Puglia e Sud Italia in questo contesto, ora ai margini ma con una situazione meteo ancora pienamente in evoluzione.
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