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Perché la situazione resta in evoluzione
Una delle chiavi per comprendere il meteo di Natale è accettare che, a medio termine, gli scenari vengono costantemente ricalibrati. I modelli matematici funzionano per step: ogni run assimila nuove osservazioni, corregge gli errori del run precedente e ricalcola l’evoluzione dell’atmosfera. Questo processo porta a oscillazioni nelle mappe, soprattutto per quanto riguarda la posizione esatta di anticicloni e depressioni. Nel caso attuale, abbiamo un elemento relativamente solido – la tendenza a un cambio di regime con maggiore coinvolgimento dell’aria fredda sull’Europa centrale e sul Mediterraneo – e una serie di elementi ancora mobili, come la profondità dei minimi, la traiettoria precisa del getto e il grado di penetrazione dell’aria russa verso sud. In sintesi: il “copione generale” appare più credibile di qualche giorno fa, ma la regia dei dettagli è ancora tutta da scrivere.
Indicazioni pratiche per chi guarda già a Natale
Cosa significa tutto ciò per chi sta programmando le festività? Innanzitutto che il meteo di Natale 2025 va seguito con attenzione, soprattutto se si hanno in programma spostamenti verso il Nord o le regioni adriatiche. Un’eventuale irruzione di aria fredda di origine russa potrebbe portare neve a Natale sulle tratte autostradali più esposte, sui valichi appenninici e su alcune arterie di pianura al Nord, con possibili rallentamenti e necessità di circolare con equipaggiamento invernale adeguato. Per chi resta in città, soprattutto al settentrione, l’ipotesi di trascorrere le feste con un clima più rigido e, localmente, con un velo di neve al suolo non è affatto da escludere. Al Sud e sulle isole, nell’ipotesi attuale, il meteo potrebbe risultare meno estremo ma comunque più freddo rispetto ai giorni precedenti, con un’atmosfera invernale più “vera” rispetto agli ultimi anni.
Focus Puglia e Sud Italia: margini oggi, possibile sorpresa domani
Anche se l’attuale quadro modellistico vede il Sud Italia ai margini dell’irruzione più fredda, un’analisi completa non può trascurare Puglia e Meridione. Storicamente, quando l’aria fredda continentale si affaccia con decisione sul Mediterraneo, non è raro che, dopo una prima fase più centrata su Nord e medio-alto Adriatico, subentri una seconda fase in cui il baricentro dell’azione scende di latitudine. In altre parole, ciò che inizialmente sembra privilegiare solo il Nord può, con il passare dei giorni, coinvolgere più direttamente anche il Sud. Per la Puglia questo significherebbe tenere d’occhio soprattutto eventuali minimi depressionari sul basso Adriatico o sullo Ionio: se l’aria fredda russa riuscisse a insinuarsi più a sud, il meteo Puglia potrebbe assumere connotati molto più invernali, con vento di grecale e tramontana, mari agitati e rovesci che, con termiche adeguate, si trasformerebbero in neve sulle Murge, sul Gargano e sul Subappennino Dauno, localmente a quote più basse del solito. Per ora, però, questo resta uno scenario “di seconda battuta”, legato a un’eventuale evoluzione successiva del pattern. Quello che possiamo affermare con maggiore sicurezza è che il Sud, pur ai margini dello schema più freddo, non è affatto escluso dal gioco: se l’irruzione dovesse spingersi un po’ più giù o se si formassero depressioni ad hoc in area ionica, Puglia e resto del Meridione potrebbero passare rapidamente da un inverno moderato a episodi più crudi e dinamici. In attesa di capire meglio se la neve in arrivo a Natale riguarderà anche il Sud o resterà concentrata su Nord e medio-alto Adriatico, la situazione resta in evoluzione e merita di essere seguita run dopo run, con particolare attenzione da parte di chi vive o viaggia tra Puglia e resto del Mezzogiorno.
👉 LINK: MODELLO WRF-LAM METEOPUGLIA
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✍🏻Autore: Redazione Meteo Puglia – analisi meteo a cura di Simone De Laurentis