Meteo: altro che micio micio bau bau, il gelo russo ribalta l’Italia


di  Redazione, 18-12-2025 ore 12:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


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Neve in pianura durante le feste: dove il rischio può aumentare

Se il disegno barico appena descritto dovesse andare in porto, la domanda successiva è quasi automatica: vedremo neve in pianura durante le feste? Gli scenari oggi più accreditati indicano che, in presenza di gelo russo in discesa verso l’Italia, le aree maggiormente esposte sarebbero il Nord e il versante adriatico del Centro, con un possibile progressivo coinvolgimento del Centro-Sud. La Val Padana, in particolare, potrebbe ritrovarsi con aria molto fredda nei bassi strati e, se dovessero transitare minimi depressionari sul Ligure o sull’alto Tirreno, non si escluderebbero nevicate anche su diverse città di pianura. Lungo il medio Adriatico – dall’Emilia-Romagna alle Marche e fino all’Abruzzo – un flusso teso da nord-est potrebbe attivare rovesci invernali capaci di portare neve dapprima in collina e, nei momenti migliori, fino alle coste o all’immediato entroterra. Più a sud, in caso di successivo aggancio del gelo con minimi sul basso Adriatico o sullo Ionio, anche alcune aree del Meridione potrebbero vivere episodi nevosi a quote molto basse. In sintesi: la possibilità di neve in pianura durante le feste non è affatto fantascienza, ma la reale distribuzione dei fenomeni dipenderà dall’incastro fine tra freddo e depressioni mediterranee.

Affidabilità della tendenza e limiti previsionali

Parlando in modo professionale, è fondamentale distinguere tra quadro di fondo e dettaglio previsionale. Il quadro di fondo – il possibile cambio di pattern con blocchi atlantici e scandinavi e gelo russo in movimento verso il Mediterraneo – è oggi più credibile rispetto a qualche giorno fa, perché più modelli e più corse convergono su questa linea. Il dettaglio – cioè dove cadrà la neve, con che intensità e in quali fasce orarie – è invece ancora fuori portata. La natura stessa dei modelli numerici a lunga distanza fa sì che la prevedibilità decada man mano che ci si allontana nel tempo: i singoli run si correggono a vicenda, ricalibrano posizione e forza di anticicloni e cicloni e, di conseguenza, spostano di qualche centinaio di chilometri il cuore dell’irruzione fredda. Per questo motivo, oggi è corretto parlare di “scenario probabile” di gelo e possibili nevicate durante le feste, ma sarebbe fuorviante promettere a priori un bianco Natale in una città specifica o indicare accumuli nevosi precisi. La cosa più sensata da fare è seguire l’evoluzione giorno per giorno, sapendo che la musica in quota sembra aver cambiato spartito.

Implicazioni pratiche per le festività natalizie

Per chi si appresta a organizzare viaggi, cenoni e spostamenti tra Natale e Capodanno, questo cambio di prospettiva meteo ha conseguenze pratiche. Uno scenario con gelo russo in avvicinamento e possibile neve in pianura implica maggiore attenzione sulle principali vie di comunicazione, soprattutto lungo i valichi appenninici, sulle tratte autostradali del Nord e sulle direttive che collegano la costa adriatica con l’interno. Auto attrezzate, margini di tempo più larghi per gli spostamenti, monitoraggio delle condizioni del traffico e delle previsioni aggiornate diventano strumenti essenziali. Nelle città, l’arrivo di una fase fredda più marcata potrebbe significare gelate diffuse al mattino, necessità di proteggere le infrastrutture più esposte e, in caso di neve, eventuali disagi nei trasporti urbani. Dal punto di vista dell’atmosfera, però, per molti potrebbe essere la realizzazione del “sogno d’inverno”: feste finalmente accompagnate da un meteo pienamente invernale, lontano dall’idea di un Natale quasi autunnale che ha caratterizzato tante annate recenti.

Focus Puglia e Sud Italia: quando il gelo guarda a sud

Anche se lo schema iniziale sembra favorire soprattutto il Nord e il Centro adriatico, il gelo russo che ribalta l’Italia non può escludere dalla discussione Puglia e Sud. In molti episodi storici, infatti, la fase più spettacolare per il Meridione è arrivata subito dopo il primo affondo freddo, quando l’aria continentale è riuscita a scivolare più a sud e a interagire con minimi depressionari sul basso Adriatico o sullo Ionio. In un contesto simile, la Puglia si troverebbe in posizione strategica: correnti tese di grecale e tramontana attraverserebbero il mare caricandosi di umidità, per poi scaricarla sotto forma di rovesci invernali sulle coste e sulle zone interne. Le Murge, il Gargano e il Subappennino Dauno sarebbero i primi candidati a vedere neve, ma negli scenari più spinti non si possono escludere fioccate fino a bassa quota su parte del Barese, del Brindisino e del Tarantino. Il resto del Sud – Campania interna, Basilicata, Molise e parte della Calabria – potrebbe condividere questa dinamica, con colline e altopiani imbiancati e un clima decisamente crudo per diversi giorni. Al momento, la posizione esatta del gelo e dei minimi rimane incerta, quindi è corretto dire che Puglia e Sud Italia oggi appaiono potenzialmente coinvolgibili in una seconda fase dell’eventuale irruzione. Se i blocchi atlantici e scandinavi dovessero insistere, l’aria fredda avrebbe più tempo e spazio per insinuarsi verso sud, trasformando anche il Meridione nel palcoscenico di nevicate suggestive durante le feste. Per questo la redazione Meteo Puglia continuerà a monitorare con estrema attenzione ogni nuovo aggiornamento modellistico, pronta ad aggiornare i lettori e a raccontare, run dopo run, se il gelo russo vorrà davvero ribaltare l’Italia e regalare alle festività natalizie – dal Nord fino alla Puglia e al Sud – un autentico sapore d’inverno.

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✍🏻Autore: Redazione Meteo Puglia – analisi meteo a cura di Andrea Marangio




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