Meteo: finché la neve va lasciala andare e torneremo a spalare


di  Redazione, 19-12-2025 ore 09:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


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Quando la neve smette di “andare” e inizia a “tornare”

Il titolo gioca sul paradosso: finché la neve va lasciala andare, ma chi vive in Italia sa che, prima o poi, potrebbe essere il momento di tornare a spalare. Dal punto di vista previsionale, la finestra più delicata è quella che abbraccia il cuore delle festività natalizie e i giorni immediatamente successivi. Se nei primi step la neve resterà concentrata principalmente sull’Est Europa, un successivo riassestamento del pattern potrebbe permettere al freddo russo di allungarsi verso ovest, coinvolgendo progressivamente anche il Mediterraneo. In una fase del genere, eventuali depressioni sul Tirreno o sull’Adriatico avrebbero a disposizione aria fredda in abbondanza, e basterebbe la giusta sincronia tra umidità e termiche per trasformare la pioggia in neve a quote via via più basse. È in questi casi che “torneremo a spalare” smette di essere un’immagine metaforica e diventa una possibilità concreta per molte aree del Paese.

Italia tra margine e possibile coinvolgimento

Un concetto fondamentale da sottolineare è che l’Italia, oggi, è sì ai margini del nucleo più gelido, ma non è affatto esclusa dal gioco. Le configurazioni di blocco che interessano il nord Europa e l’Atlantico, infatti, possono innescare rapidamente scambi meridiani diversi da quelli attuali. Se l’asse del freddo dovesse inclinarsi di più verso il Mediterraneo, potremmo passare, in poche emissioni modellistiche, da un’Europa orientale sola protagonista a un quadro in cui il meteo Italia diventa centrale, con irruzioni da nord-est, venti di grecale e tramontana e neve che si affaccia su Alpi, Appennino e, nei casi migliori, fino alle pianure. Per ora questo è uno scenario possibile, non garantito, ma il fatto che compaia con una certa regolarità nelle simulazioni lo rende meritevole di attenzione.

Perché la prudenza resta d’obbligo

I modelli a lunga scadenza hanno il grande pregio di individuare i cambi di tendenza, ma faticano sui dettagli. “Situazione in evoluzione” non è una formula fatta, è la fotografia esatta di ciò che accade a scala emisferica: i blocchi si formano, si spostano, si indeboliscono o si rinforzano e l’atmosfera li “testa” di corsa in corsa. Ecco perché oggi la neve può sembrare confinata all’Est Europa e domani, con una leggera traslazione dell’assetto, comparire anche su Francia, Italia o Penisola Iberica. In questo momento, la cosa più onesta da dire è che il Mediterraneo non è ancora pienamente coinvolto, ma che la porta non è affatto chiusa: il freddo russo ha già mostrato di voler dominare l’Europa orientale e basterà davvero poco perché decida di spingersi ulteriormente verso ovest.

Focus Puglia e Sud Italia: spettatori o protagonisti?

Arriviamo alla Puglia e al Sud Italia, che in molti scenari di irruzioni fredde da est e da nord-est diventano spesso il palcoscenico più spettacolare. In questo momento le simulazioni vedono il cuore del freddo puntare soprattutto su Est Europa e aree più settentrionali della Penisola, ma la storia insegna che, quando l’aria gelida entra nel Mediterraneo, può scivolare velocemente verso sud. Se, nei prossimi run dei modelli matematici, si concretizzasse un affondo più deciso del freddo russo verso il basso Adriatico e lo Ionio, la Puglia si troverebbe in una posizione strategica: venti di grecale e tramontana potrebbero attivare instabilità lungo le coste e sulle zone interne, con rovesci che, con termiche adeguate, si trasformerebbero in neve a quote via via più basse. Gargano, Subappennino Dauno e Murge sarebbero i primi candidati a vedere accumuli, ma negli scenari più convinti non sarebbe impensabile qualche fioccata fino alle aree costiere del Barese, del Brindisino o del Tarantino. Anche il resto del Sud – Campania interna, Basilicata, Molise, parte della Calabria – potrebbe passare da semplice comparsa a coprotagonista, con colline e altopiani imbiancati in pieno periodo festivo. Per ora, però, è corretto dire che Puglia e Sud Italia restano in attesa, con un occhio ai Balcani e all’Est Europa e l’altro rivolto alle prossime emissioni: se la neve, per adesso, la lasciamo andare, non è escluso che, in un secondo momento, saremo proprio noi a doverla accogliere… e a tornare a spalare.

👉 LINK: MODELLO WRF-LAM METEOPUGLIA

 

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✍🏻Autore: Redazione Meteo Puglia – analisi meteo a cura di Lorenzo De Santis




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