ULTIM’ORA, NUOVO DECRETO: Stop ASPORTO dopo le 18, COPRIFUOCO, Stop spostamenti. Cambiano i COLORI delle Regioni


di  Redazione, 13-01-2021 ore 15:55      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Il NUOVO DPCM con le nuove regole valide anti Covid in Italia dal 17 gennaio dovrebbe vedere la luce entro oggi e prevederà la conferma del divieto di spostamento anche tra regioni anche in zona gialla ma viene confermata la possibilità di vista a casa di amici e parenti per massimo due persone e una volta al giorno. Ancora in forse, invece, la norma 'anti movida' che prevede la chiusura alle 18 per i bar (senza possibilità di asporto) per evitare i gruppi di ragazzi che improvvisano aperitivi per strada.

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Con l’ingresso automatico in zona arancione ci sono dodici regioni considerate ad alto rischio, che domenica prossima potrebbero subire nuove regole e divieti. Ma bisognerà attendere il prossimo monitoraggio settimanale per definire meglio parametri e indici di contagio. L’Emilia Romagna con un Rt 1,05 e il Veneto (Rt 0,97) sono già in arancione, mentre le Marche potrebbero diventarlo. I marchigiani rischiano di entrare in fascia arancione assieme a Piemonte, Lazio e Liguria. "Senza uno sforzo unitario è stato chiaro che non si sarebbe sconfitto questo virus, nemico incredibile": è stato l'incipit della relazione al Senato del ministro della Salute, Roberto Speranza.

Il ministro Speranza porta in Parlamento i dati che determinaranno le prossime decisioni per l'Italia: nel misino l'indice Rt, che in molte regioni è sopra quota 1, l'occupazione delle terapie intensive e dei letti nei reparti non critici: attualmente il livello di criticità è fissato al 30% per le prime e al 40% dei secondi. A preoccupare sono, in particolare, i dati delle Marche che ha il 36% delle terapie intensive occupate (-1% rispetto a ieri) ma soprattutto il 50% dei letti nei reparti non intensivi impegnati da pazienti covid. L'Emilia Romagna ha il 31 e 45% (valore anche questo molto alto). In Veneto le terapie intensive sono al 36%, anche se in termini assoluti, i pazienti sono diminuiti di quasi trenta unità negli ultimi giorni. I reparti non intensivi veneti sono occuoati da pazienti covid al 43%. La Puglia invece va verso la ZONA ARANCIONE, chiesta anche dal Governatore Michele Emiliano. 

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COSA CAMBIA col NUOVO DECRETO? Confermato "il modello per aree con colori differenziati" giallo, arancione e rosso per le Regioni con una nuova 'zona bianca' per le Regioni "con incidenza sotto i 50 casi ogni 100 mila abitanti e un indice Rt inferiore a 1".

Spostamenti vietati anche tra regioni gialle

Confermato il divieto di spostameto tra Regioni anche in area gialla. In compenso - inmput del ministro Fanceschini - dovrebbe tornare la possibilità di fare visita a casa di amici o parenti una volta al giorno. La visita resta limitata al massimo a due persone (tranne bambini under 14 o disabili). 

Bar: asporto vietato dopo le 18

Allo studio anche la limitazione dell'asporto nei bar dalle ore 18 per mettere un freno alla movida da aperitivo improvvisata. 

La zona bianca

Il Governo prevede una quarta area, bianca, con indice di rischio basso basso,  contagi con un'incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e un indice Rt inferiore a 1, in cui resterebbero ovviamente vigenti le misure delle mascherine e del distanziamento sociale. "E' difficile che questa area possa scattare nel breve periodo - ha detto il ministro - ma iniziamo a disegnare un percorso di speranza". In zona bianca riapriranno cinema, teatri e musei (che forse riapriranno anche in zona gialla). E anche lo sport al chiuso, come palestre e piscine. Per ora è uno scenario solo futuribile, ma - come si dice nello sport - è un punto di arrivo che fa morale e speranza.

Riaprono i musei nelle zone gialle

Nelle Regioni gialle potrebbero riaprire i musei "come luogo simbolico della cultura del paese". Un segnale importante per il Paese.

Contagi in aumento

In Italia in questa settimana, ha avvisato il Speranza, "si assiste a un peggioramento generale della situazione: aumentano l'indice Rt, l'incidenza delle terapie intensive e i focolai di origine sconosciuta. Non facciamoci portare fuori pista dal fatto che ora abbiamo un numero casi leggermente più basso rispetto ad alcuni grandi paesi europei: i dati del monitoraggio della cabina di regia sono molto chiari e non vanno sottovalutati. Secondo gli ultimi dati del monitoraggio, attualmente l'indice Rt è "superiore a uno, e questo indica che siamo molto probabilmente a un nuovo cambio di fase dell'epidemia, di nuovo espansivo".

Preoccupa anche "l'aumento sensibile del numero di nuovi casi non riconducibile a catene di trasmissione note", come anche il "progressivo sovraccarico delle strutture ospedaliere: nelle ultime settimane sono passate da 10 a 13 le Regioni con un tasso di occupazione delle terapie intensive e dell'area  medica sopra la soglia critica del 30%".




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