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«Meglio che lavorino in negozio anziché nelle case private». Così la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ha annunciato la possibile riapertura di parrucchieri ed estetisti il 20 aprile, purché il piano vaccinale non subisca ulteriori rallentamenti e purché si riprenda in sicurezza. «In questo mese – ha spiegato Gelmini questa mattina ai microfoni di Radio Anch’io Rai – abbiamo riaperto le scuole, fatto ripartire i concorsi. Maggio deve essere il mese della riapertura delle attività economiche e ci auguriamo, ovviamente sulla base dell’andamento dei contagi e delle vaccinazioni, che si possa aprire qualcosa già dal 20 aprile» Secondo la ministra, dopo che il Paese è chiuso ormai da un anno, oggi «anche i provvedimenti di chiusura hanno un impatto sempre più debole. Il Governo è perfettamente consapevole non solo dei grandi sacrifici che il Paese ha fatto ma anche che dobbiamo cercare di andare verso un metodo diverso, che contempli l’attenzione al numero di persone che vengono vaccinate, all’utilizzo dei tamponi e del tracciamento e soprattutto al fatto che le attività economiche hanno la necessità di ripartire. I ministri delle attività economiche stanno già lavorando ai protocolli per poter riaprire nel più breve tempo possibile». Gelmini ha parlato anche della vicenda AstraZeneca: «Dimostra che la sorveglianza è alta e che anche con casi limitatissimi si interviene per azzerare i rischi. Sono certa – ha continuato – che siamo ormai in grado di riprogrammare la campagna vaccinale in pochissimo tempo, senza interruzioni né ritardi. Alle persone dobbiamo dire di avere fiducia nella scienza: il vero rischio è non vaccinarsi. Se le case farmaceutiche rispetteranno per una volta gli impegni presi, attraverso la vaccinazione il Paese tornerà a vivere». Quanto ai 50 miliardi che Matteo Salvini chiede per i ristori, in un’intervista pubblicata questa mattina dal Corriere della Sera Gelmini dice: «Lo scostamento di bilancio, indispensabile per sostenere lavoratori autonomi, ristoranti, bar, partite Iva, palestre, attività turistiche e tutte quelle realtà che hanno visto i fatturati falcidiati dalla pandemia, è una certezza. Il presidente Draghi ha già detto che il nuovo decreto sarà più sostanzioso del precedente». Oggi, come ogni venerdì, l’Istituto superiore di sanità renderà noti i dati sull’andamento della pandemia in Italia, dopodiché il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà l’ordinanza con i nuovi colori delle Regioni da lunedì 12 aprile. Si parla di un graduale ritorno verso l’arancione (il giallo è sospeso fino alla fine di aprile per decreto). Tre i territori che dovrebbero restare in rosso: Campania, Valle d’Aosta e Puglia. Le misure si allenterebbero, dunque, da lunedì in Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, e Toscana, queste ultime due compatibilmente con la situazione nelle strutture sanitarie. L’impressione generale è che i dati sulla trasmissibilità del virus stiano migliorando. Per questo, la Lega, i governatori del centrodestra e le associazioni di categoria continuano ad insistere per anticipare di almeno una decina di giorni il ripristino della zona gialla nelle Regioni in cui non ci sia motivo di tenere congelate alcune attività economiche.