Meteo MARZO: si RISCHIA di vivere l'EVENTO GELIDO del 1987 col BURAN di BUFERE di NEVE e GELO. Tutte le POSSIBILITA' per un BOTTO FINALE


di  Redazione, 08-02-2022 ore 10:21      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Quanta difficoltà in questo INVERNO. Al Nord non piove da due mesi, al Sud fa freddo ma di un evento nevoso degno di nota nemmeno l'ombra. E' chiaro come la stagione invernale abbia pensato di accanirsi su altri lidi, in particolar modo su quelli orientali, ovvero Balcani, Grecia e Turchia, alle prese con una nuova ondata di FREDDO, meno intensa dell'ultima. E mentre l'Alta Pressione incalza verso il Mediterraneo, abbiamo studiato, attraverso gli indici teleconnettivi, quello che potrebbe succedere a MARZO, quando si rischia davvero il colpo grosso, con un BOTTO FINALE di GELO e NEVE. Vediamo nel dettaglio le IPOTESI. 

 

La stagione invernale, specie negli ultimi anni, è sempre stata pronta a stupirci proprio sul finire. Ne abbiamo avuto le prove anche negli ultimi anni, con importanti episodi freddi avuti nel 2010 e 2005. Nulla però a confronto con il 1987, anno a cui risale il Marzo più rigido probabilmente da oltre un secolo, con condizioni meteo gelide ma secche al Nord e nevose al Centro-Sud dell'Italia, soprattutto sul lato adriatico. 

Fu determinante la formazione dell'anticiclone russo-siberiano che fece affluire un nucleo di aria gelida continentale, la cosidetta retrogressione. Le temperature si mantennero decisamente glaciali, tra la prima e tutta la seconda decade del mese, in particolar modo lungo i versanti adriatici, con l'ondata di gelo che durò per più di due settimane (dal 4 al 20 marzo).

Freddo e gelo che si accanirono sul versante orientale italiano con il picco massimo dell'8 marzo 1987 quando le isoterme tra -10°C e -12°C ad 850 hPa (1500 metri circa) ricoprirono tutta la Puglia, Molise, Basilicata e Abruzzo. Furono notevoli gli accumuli di neve, ricordiamo in Puglia, una delle più colpite, dove Gioia del Colle (BA) raggiunse i 72 centimetri di neve e ben 5 giornate di ghiaccio (con massime inferiori a 0 gradi). Anche sulla Murgia barese si contarono ben 15 giorni di seguito con temperature minime negative. Colpito in generale poi tutto il barese con accumuli nevosi compresi tra i 50 e i 70 centimetri e l'alto brindisino (Valle d'Itria) tra i 30 e i 50 centimetri. Addirittura la neve riuscì a spingersi fino a Santa Maria di Leuca dove si contarono circa 4 centimetri. Nevicate anche sul medio adriatico con accumuli abbastanza significativi.

Detto ciò, non escludiamo che la situazione meteorologica possa assumere connotati quasi simili già a partire dalla prima parte del mese. Perché pensiamo questo? Come vi abbiamo già anticipato negli editoriali precedenti, attualmente, il vortice polare risulta essere per ora rafforzato a causa di un forte raffreddamento strastosferico. Le conseguenze potrebbero essere quelle di apportare una dislocazione di un lobo gelido, con aria di estrazione prettamente continentale, a spasso per il continente Europeo, a MARZO. Dunque, non escludiamo la possibilità, che l'Europa (specie orientale) e forse anche l'Italia possano vivere una parte del mese molto fredda, se non addirittura gelida, con tanta neve a bassissima quota. Chissà, magari un evento storico quasi simile al Marzo '87 e non solo al Sud Italia. Ribadiamo però che trattandosi di una tendenza, resta soggetta a continui approfondimenti e a modifiche con i prossimi aggiornamenti. 




LEGGI ANCHE