di Redazione, 15-05-2024 ore 08:31 |
Ce la ricordiamo tutti come un'estate rovente, caratterizzata da un susseguirsi di lunghe ondate di calore. E infatti, secondo gli scienziati, l'estate 2023 è stata la più calda degli ultimi duemila anni nell'emisfero settentrionale. Quasi quattro gradi in più dell'estate più fresca dello stesso periodo. A fare il calcolo, utilizzando le informazioni sul clima del passato custodite negli anelli degli alberi anno dopo anno nel corso di due millenni, sono riusciti gli scienziati dell'Università di Cambridge e dell'Università Johannes Gutenberg di Magonza, dimostrando l'eccezionalità dell'estate scorsa. Il 2023 era già stato segnalato come l'anno più bollente mai registrato, ma le prove strumentali risalgono nella migliore delle ipotesi solo al 1850. La maggior parte dei periodi più 'hot' in questi 2mila anni possono essere attribuite all'influenza di El Niño, ma negli ultimi 60 anni il riscaldamento globale causato dalle emissioni di gas serra ha causato un aumento di questi eventi, con mesi estivi sempre più caldi. Si prevede che l'attuale evento di El Niño continui fino all'inizio dell'estate 2024, che con tutta probabilità batterà nuovi record di temperature. Cosa indica questa prima PROIEZIONE UFFICIALE? Sarà la peggiore della storia per due motivi. Il primo: è attesa un'ONDATA di CALDO RECORD a luglio con temperature fino a 48°C al Sud Italia. La seconda è che sarà particolarmente instabile con GRANDINATE RECORD e nubifragi, da Nord a Sud, sia a Giugno, fine Luglio e Agosto. "E' vero che il clima cambia continuamente, ma il riscaldamento nel 2023, causato dai gas serra, è ulteriormente amplificato dalle condizioni di El Niño, quindi ci ritroviamo con ondate di calore più lunghe e severe e periodi prolungati di siccità", ha affermato Jan Esper, autore principale dello studio e professore dell'Università Gutenberg di Magonza in Germania. "Se si guarda al quadro generale, si vede quanto sia urgente ridurre immediatamente le emissioni di gas serra", rimarca. La ricerca è stata in parte sostenuta dal Consiglio europeo della ricerca. Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia: