Meteo: BUFERE di NEVE, GELO e DUE SETTIMANE paralizzati. Era MARZO 1987. Ripercorriamo lo STORICO EVENTO


di  Redazione, 01-12-2021 ore 13:35      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Molti lo ricordereanno come uno degli inverni più gelidi e nevosi dell'ultimo secolo, altri come l'inverno dalle vacanze più lunghe (due settimane a casa per via del manto nevoso che superava quasi ovunque i 50 cm), altri come "lo storico '87". Ma cosa accadde esattamente in quel "bianco e gelido Marzo? 

Nell’ inverno 1987 in Puglia si ebbero circa due settimane di grande gelo e neve, ben più che nelle stagioni invernali precedenti del 85 – 86, grazie all’anticiclone russo-siberiano, che fece affluire un nucleo d’aria gelida continentale: fu una retrogressione notevole e non certo facile da vedersi nel mese di marzo. Le temperature si mantennero decisamente glaciali per tutta la seconda decade del mese, soprattutto lungo i versanti adriatici: l’ondata di gelo andò infatti avanti dal 4 al 20 marzo.

Il richiamo di correnti tiepide dal Nord Africa fa impennare i termometri del Sud Italia: il pomeriggio del 3 marzo 1987 a Taranto si registrano 18.5°C, ma questo è solo l'inizio di un peggioramento delle condizioni meteorologiche che per intensità, durata e periodo dell’anno, sarebbero entrate a far parte  per sempre degli annali meteorologici. Il giorno 4 Marzo la struttura di bassa pressione si sposta più a Sud e sull’Italia inizia a riversarsi quel lago di aria gelida che solo due giorni prima vedevamo confinato sulle steppe russe.

La temperatura subisce un tracollo senza precedenti a memoria d’uomo: nel giro di 48 ore alla quota di 850 hpa (1500 mt di quota circa) sulla verticale della Puglia si passa dalla isoterma di +6°C alla -12°C. Per avere un’idea di quanto intensa fu quella ondata di freddo, basti pensare che oggi si parla di ondate di freddo eccezionali anche con isoterme di soli -6°C! Indescrivibile quanto avviene a Taranto tra l’8 e il 9 Marzo 1987, tra le ore 17 di Domenica 8 e la mattina di Lunedì 9 la città è investita da una bufera di neve con pochi precedenti a memoria d’uomo.

La precipitazione è talmente intensa, che, durante la notte, non occorre la luce dei lampioni per osservarla distintamente, è uno spettacolo indescrivibile e, durante i rovesci più intensi la temperatura scende a -4°C: quella è un’altra notte insonne e, alla fine dell’evento, l’altezza della neve in città raggiunge nuovamente i 10 cm, mentre molte condutture d’acqua domestiche scoppiano per il gelo e l’acqua si riversa sui alcuni balconi gelando in spettacolari stalattiti. In generale, in tutto il periodo compreso tra il 5 e l’11 Marzo 1987 la neve raggiungeva la costa jonica pugliese nel pomeriggio e la abbandonava nel corso delle successive mattinate, sotto l’incalzare del Sole di Marzo, mentre sui retrostanti rilievi la neve si accumulava sempre più, fino a raggiungere l’altezza  di mezzo metro ed oltre.

Analizziamo nei dettagli le caratteristiche di questa ondata eccezionale: sulla Murgia si contarono ben 15 giorni di temperature minime negative, dal 4 al 18 marzo con città come Locorotondo che totalizzarono ben 4 giornate di ghiaccio (temperatura mai oltre gli 0°C nell’intero giorno) con una sequenza fra il 6 e il 10 marzo impressionante: 6 marzo ( max.-2.2°C min.-5°C) 7 marzo(max-1.9°C min-5.1°C) 8 marzo(max-2.2 min.-5.6°C) 10 marzo(max -1.9°C min.-4.6°C). Diffusamente su tutta la Murgia barese e tarantina si scese sotto i -4°C di minima per diversi giorni. Ma senza ombra di dubbio l’elemento più impressionante furono gli accumuli nevosi che vennero registrati in quei giorni. Diamo qui di seguito gli accumuli più impressionanti di quel incredibile periodo:

Gioia Del Colle: 6 giorni di neve con 72cm di accumulo totale e 9 giorni di permanenza della neve al suolo.

Casamassima: 7 giorni di neve con accumulo di 55 cm e 7 giorni di permanenza della neve al suolo

Turi: 8 giorni di neve con 76 cm di accumulo totale

Castellana Grotte: 80 cm di accumulo finale

Locorotondo: 46 cm di accumulo totale 

Ostuni: 41 cm di accumulo totale

Passando invece alla fascia ionica salentina incredibili accumuli vennero registrati in alcune località impensabili perché situate a non più di 100m s.l.m come S. Pancrazio Salentino (Brindisi) dove si raggiunsero i 32 cm di accumulo e Lizzano (Taranto) dove i centimetri accumulati furono addirittura 45, pensate un solo centimetro in meno di Locorotondo, la vera regina per quanto rigurda il gelo e la neve di questo incredibile evento.




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