Meteo: il SUD e l'ADRIATICO possibili BERSAGLI del GELO e della NEVE dopo il 20 GENNAIO. L'INVERNO TORNERA' a RUGGIRE. I DETTAGLI


di  Redazione, 14-01-2022 ore 16:05      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Non un grande inverno soprattutto per il meridione, se pensiamo che il mese di dicembre sin a partire dal suo ingresso meteorologico della stagione in corso, si è presentato con anomalie termiche al di sopra della media, tranne per un lieve interessamento freddo durante la prima decade. Anche a livello precipitativo non ha lasciato un gran segno, risultando sicuramente al di sotto delle aspettative, fattore fondamentale per avere almeno una buona riserva idrica per i terreni ormai spesso arsi.

Cosa potrebbe accadere dopo il 20 gennaio?

L'assetto barico a livello emisferico propenderebbe inizialmente per una configurazione prettamente zonale sin a partire dal 15 gennaio, con le correnti oceaniche a farla da padrone su gran parte dell'Europa settentrionale, non permettendo all'alta pressione di innalzarsi verso nord e fare da blocco all'aria atlantica in ingresso. Questa dinamica però, vedrebbe un cambio di programma proprio nei giorni intorno al 18/19 gennaio, quando per una serie di ondulazioni più pronunciate, sia sul pacifico che sull'atlantico, si presenterebbe un blocco più deciso alla zonalità prevalente (Atlantic Ridge), creando i presupposti per una discesa di aria fredda dall'artico marittimo dapprima sull'Europa centro-orientale. Dopo il 20 gennaio però, lo scenario sullo scacchiere barico, avrebbe modo di favorire un movimento più consono all'arrivo dell'aria fredda anche sull'Italia, in special modo sul lato adriatico e al Sud. Questo perchè, l'alta pressione avrebbe più spazio per guadagnare terreno verso nord-est, permettendo la discesa del freddo verso sud-ovest, in direzione del nostro Paese. Una mano a tale dinamica, verrebbe supportata anche da un rinforzo dell'anticiclone russo-siberiano, per instaurare probabilmente successivamente un pattern a 3 onde vero e proprio.

Cosa accadrebbe al Sud e sull'adriatico?

L'aria fredda, sia dall'artico marittimo che da quello continentale, verrebbe indirizzata a latitudini molto basse sul mediterraneo orientale e non su tutta l'Italia, a causa dell'alta pressione molto addossata al continente europeo lato occidentale, lasciando scoperte quindi le zone adriatiche e quelle meridionali italiane. A partire dal 22 gennaio quindi, le prime ipotesi dei modelli matematici, parlano di un possibile aumento costante del freddo proprio per queste zone, con gelo e neve pronti a dare battaglia e a riconquistare la scena invernale. Molte regioni italiane quindi a rischio neve e bersaglio privilegiato nella terza decade di gennaio, ovvero Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e resto del Sud. Se ciò dovesse avverarsi, l'inverno tornerebbe di colpo a ruggire, ma ovviamente tutto questo necessita di ulteriori conferme con i prossimi aggiornamenti.

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