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Non è affatto semplice riuscire ad inquadrare una manovra di blocco alle correnti zonali da parte dei modelli matematici, anche perchè la porzione di emisfero occupata dall'Europa, tende ad essere soggetta a questo tipo di circolazione già per caratteristiche naturali. Ecco quindi che le elaborazioni fanno molta fatica a leggere l'uscita del getto per assecondare eventualmente delle risalite di alta pressione verso nord, ancor meno poi quando queste dinamiche propongono retrogressioni. Noi proveremo a tracciare la linea di tendenza più verosimile, tenendo sempre al vaglio la possibilità di rivalutazioni configurative.
Cosa potrebbe accadere dopo il 18 gennaio?
La situazione emisferica vedrebbe un cambio di scenario su gran parte dell'Europa. Ne avevamo già parlato in un nostro precedente editoriale agli inizi di gennaio che vi riproponiamo (Ecco il link del NOSTRO ARTICOLO del 4 GENNAIO). Il vortice polare, verrebbe disturbato da una risposta direttamente di tipo troposferico, che probabilmente tenderà ad opporsi ad un raffreddamento stratosferico (ESE COLD), dove invece il vortice polare tenderebbe ad accentrarsi e chiudersi su se stesso, ma senza che i piani isobarici comunichino tra loro. La risposta troposferica invece, sarebbe quella di un rallentamento zonale a favore dell'innalzamento dell'alta pressione verso l'Islanda. Questa dinamica in genere, favorisce la discesa di aria molto fredda dall'artico marittimo verso l'Europa. Ecco quindi che correnti da nord scenderebbero in senso meridiano approfittando del blocco atlantico, scorrendo sul bordo orientale dell'alta pressione, invadendo praticamente tutta l'Europa.
Cosa accadrebbe in Italia dopo il 20 gennaio?
Al momento l'ipotesi maggiore continua ad indirizzarsi per un interessamento delle sole regioni adriatiche e del Sud, con aria fredda che invaderebbe quindi tutto il versante orientale e meridionale italiano. Di questo avviso infatti è ECMWF(il modello europeo), che noi consideriamo come elaboratore più stabile e migliore in assoluto, presentando un quadro emisferico con un interessamento solo parziale del Paese. Ci aspettiamo quindi che su Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e tutto il Sud, possano esserci possibilità di precipitazioni nevose anche in pianura tra il 22 e il 24 gennaio, localmente anche copiose o con possibili temporali (ma da confermare) proprio per la conformazione della massa d'aria artica. L'irruzione fredda in arrivo, risulterebbe di magnitudo media, con isoterme di circa -30/-34°C a 500hpa e tra i -5 e i -9°C ad 850hpa, temperature quindi sufficienti per la neve anche in pianura, ma non probabilmente sulle coste.
Ovviamente, questa ipotesi continuerà ad essere valutata in seguito ad ogni aggiornamento modellistico, ben consci che al momento rappresenta comunque una prima conferma anche se ancora solo una tendenza con percentuale di realizzazione comunque in risalita. Non escludiamo però la possibilità di un interessamento maggiore dell'Italia, se non con questa prima possibile irruzione, probabilmente con una pulsazione successiva entro la terza decade del mese di gennaio, che ad ora i modelli cominciano già a prendere in considerazione. Seguiti i nostri aggiornamenti.
Le TEMPERATURE previste da ECMWF ad 850hpa
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