Meteo novembre: avanza il freddo da est, insidia neve in pianura, ecco quando


di  Redazione, 04-11-2025 ore 17:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Le ultime analisi meteorologiche mostrano un cambiamento sempre più evidente nella circolazione atmosferica europea. Una massa d’aria fredda sta iniziando a consolidarsi sulla Russia e potrebbe essere sospinta verso l’Europa centro-meridionale proprio nella seconda parte di novembre. Il possibile coinvolgimento dell’Italia apre scenari interessanti, con un rischio concreto di freddo precoce e neve fino a bassa quota su alcune regioni. Vediamo insieme cosa sta accadendo e quando potrebbe verificarsi il cambio di scenario.

Una massa fredda sempre più presente sulla Russia

Da diversi giorni i modelli meteorologici stanno evidenziando l’espansione e il rafforzamento di una vasta massa d’aria fredda situata tra Russia europea e regioni baltiche. Si tratta di un accumulo tipico del periodo, ma quest’anno sembra assumere una rilevanza maggiore. Le temperature in quella zona stanno già scendendo sotto la media stagionale e il freddo, compattandosi gradualmente, diventa una sorta di serbatoio pronto a muoversi in base agli equilibri atmosferici sul continente. Questo elemento è determinante: quando il freddo è così ben organizzato a est, basta un cambiamento nella disposizione delle pressioni in Europa per farlo avanzare verso sud-ovest. Ed è esattamente ciò che alcuni modelli iniziano a lasciare intuire.

Il ruolo dello Scandinavian Pattern

Un possibile protagonista della seconda parte del mese è lo Scandinavian Pattern, ovvero la formazione di un’area di alta pressione in zona Scandinava. Quando questo assetto si consolida, esso tende a bloccare le correnti atlantiche provenienti da ovest e, allo stesso tempo, favorisce lo scorrimento di correnti più fredde da nord-est verso l’Europa meridionale. In altre parole: se l’alta pressione riuscirà a imporsi sull’area scandinava, potrebbe letteralmente spingere la massa d’aria fredda russa in direzione del Mediterraneo. Le mappe a medio termine mostrano più di un run modellistico orientato verso questa possibilità proprio dopo il periodo di San Martino. Non una certezza, ma un segnale da monitorare con grande attenzione.

Quando il freddo potrebbe raggiungere l’Italia

Le attuali proiezioni collocano la possibile discesa delle correnti fredde verso l’Italia tra il 14 e il 18 novembre, con una finestra di variabilità legata alla velocità di consolidamento dell’alta pressione scandinava. Se lo scenario dovesse concretizzarsi, l’ingresso dell’aria fredda avverrebbe da est o nord-est, andando a colpire in modo più diretto le regioni adriatiche e il Sud, mentre il Nord-Ovest potrebbe inizialmente rimanere più riparato. Il calo delle temperature sarebbe deciso, con valori sotto la media anche di 4-8°C e le prime gelate in pianura nelle ore notturne. Non si tratterebbe quindi soltanto di un rinfrescamento, ma di un vero anticipo di inverno in piena regola.

Origine della massa d’aria: un mix artico-marittimo e continentale

La massa d’aria che potrebbe raggiungere l’Italia avrebbe caratteristiche miste: artico-marittime e continentali. Questo significa che il freddo arriverebbe inizialmente umido, capace di generare nuvolosità e precipitazioni, ma successivamente assumerebbe tratti più secchi e incisivi, specialmente lungo il versante adriatico. Una configurazione simile ha spesso portato, in passato, episodi di neve a quote molto basse, talvolta anche in pianura, specie su Marche, Abruzzo, Molise, Puglia settentrionale e zone interne del Centro-Sud. Ovviamente la quota neve dipenderà dall’intensità dell’aria fredda e dalla presenza di eventuali minimi di bassa pressione in formazione sul Mediterraneo. Tuttavia, il rischio neve non è affatto da escludere.

Possibile neve in pianura: perché lo scenario è credibile

Quando l’aria fredda continentale entra da est, sfrutta il percorso balcani-Adriatico-Appennino, raffreddando velocemente gli strati bassi dell’atmosfera. In presenza di umidità adeguata, si possono generare rovesci nevosi fino a quota molto bassa. È lo stesso meccanismo che ha reso famose alcune nevicate premature anche fuori stagione negli anni passati. Non stiamo parlando di un’ondata storica al momento, ma di un contesto favorevole a fenomeni anche significativi nelle regioni esposte alle correnti nord-orientali.

Previsioni da seguire con attenzione

È fondamentale ricordare che si tratta ancora di proiezioni, non di una previsione definitiva. La meteorologia, oltre i 6-7 giorni, si basa su scenari probabilistici che possono cambiare anche in modo rilevante. Tuttavia, la coerenza mostrata da più modelli nel delineare un possibile affondo freddo da est dopo metà novembre è un segnale reale e non trascurabile. Per questo motivo, sarà essenziale seguire i prossimi aggiornamenti, che definiranno meglio intensità, durata e aree più coinvolte.

Conclusione

In sintesi, il mese di novembre potrebbe riservare un importante cambio di passo nella seconda metà: dallo scenario autunnale attuale, si potrebbe passare a una fase più invernale, con freddo marcato e possibili nevicate a bassa quota. Non ci sono certezze assolute, ma gli ingredienti atmosferici stanno lentamente andando al loro posto.

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✍️ Articolo originale a cura della Redazione Meteo Puglia – Analisi e tendenze meteo autunno/inverno 2025-2026




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