
|
|

Il mese di novembre 2025 sembra voler mostrare tutte le sue sfumature. Prima piogge e clima tipicamente autunnale, poi un rialzo termico legato alla classica “estate di San Martino”, e infine la possibilità di un nuovo cambio di scenario che potrebbe riportare il freddo e, in alcuni casi, la neve. Un mese dinamico, variabile e tutt’altro che monotono. Vediamo insieme cosa ci suggeriscono le ultime analisi dei modelli previsionali. Novembre: il mese della transizione stagionale Novembre è, per definizione, un mese di transizione. L’autunno entra nella sua fase più piena e matura, il Mediterraneo perde gradualmente calore e l’atmosfera comincia a predisporre i primi veri segnali dell’inverno. Ed è proprio questo alternarsi di masse d’aria diverse che rende il mese spesso imprevedibile e capace di passare da giornate miti e serene a episodi perturbati e freddi in poche ore. In questa prima parte del mese, l’Italia si trova sotto l’influenza di correnti umide atlantiche, responsabili di piogge intermittenti, nubi diffuse e un clima nel complesso in linea con le medie del periodo. Le regioni tirreniche e del Nord sono le più coinvolte dalle precipitazioni, mentre al Sud si alternano schiarite e annuvolamenti con clima gradevole. L’arrivo dell’“estate di San Martino” Intorno all’11 novembre, come tradizione vuole, si farà avanti la cosiddetta “estate di San Martino”. È importante chiarire che questo termine non ha nulla a che fare con un ritorno dell’estate vera e propria: non si prevedono 28 o 30°C, e non si tratta di un’ondata calda eccezionale. In meteorologia, il termine è utilizzato per indicare una parentesi più stabile e mite, favorita spesso da un’area di alta pressione che coinvolge buona parte d’Italia. Durante questa fase, le temperature potrebbero portarsi di 2-4°C sopra la media, con giornate piacevoli, aria mite nelle ore centrali e cieli più sereni, soprattutto al Centro-Sud. Le ore notturne resteranno comunque fresche, segno che l’autunno rimane saldamente presente. Dopo San Martino: cosa potrebbe accadere? Il vero interrogativo riguarda la seconda parte del mese. Dopo la fase stabile, infatti, i modelli matematici mostrano scenari contrastanti. Alcune emissioni lasciano intravedere una possibile irruzione fredda dall’Europa nord-orientale, altre invece mantengono una circolazione più mite e atlantica. Questa discordanza non è insolita: siamo oltre la soglia temporale in cui la precisione previsionale è garantita dalle dinamiche fisiche; qui entrano in gioco proiezioni probabilistiche, indici climatici e configurazioni di massima. In altre parole, non esiste ancora una verità definitiva, ma possiamo analizzare ciò che appare più plausibile. I segnali del freddo: dall’Europa nord-orientale arrivano indizi Le mappe termiche mostrano una progressiva accumulazione di aria fredda sulla Russia e sulle zone baltiche. È un normale processo stagionale, ma ciò che può fare la differenza è come si disporrà il campo barico sull’Europa occidentale. Se dovesse formarsi un blocco anticiclonico sull’Atlantico o sulle Isole Britanniche, l’aria fredda potrebbe trovare una via di ingresso verso l’Europa centro-meridionale. In questo caso, l’Italia si troverebbe esposta a correnti settentrionali o nord-orientali, con: Questa è una possibilità, non una certezza, ma i segnali meteorologici ci dicono che non è affatto da escludere. Oppure continuerà un clima più mite? Non tutti gli scenari, però, mostrano il freddo in ingresso. Alcuni modelli mantengono una circolazione più atlantica, con piogge e temperature vicine alle medie. Ciò significa che la seconda parte di novembre è ancora “aperta”, e dovrà essere monitorata con attenzione emissione dopo emissione. Conclusione: un novembre “vivo”, e tutto da seguire Quello che appare chiaro è che novembre non sarà monotono. Ci attende: Il mese sta mostrando la sua natura più autentica: mutevole, equilibrato e affascinante. I prossimi aggiornamenti saranno decisivi per capire se l’inverno deciderà davvero di bussare in anticipo alla porta dell’Italia. Leggi anche: il temuto BURIAN, con GELO e NEVE sull'ITALIA Freddo pronto a colpire l'Italia, ecco quando e perchè Rischio NEVE in PIANURA da metà novembre Freddo e NEVE seconda parte di novembre? Il punto della situazione secondo l'AI ⸻ ✍️ Articolo originale a cura della Redazione Meteo Puglia – Analisi e Tendenze a lungo termine
• Calo netto delle temperature
• Prime gelate nelle valli interne
• Neve su Alpi e Appennini
• E, con la giusta umidità, nevicate a quote basse sulle regioni adriatiche
• Una prima fase piovosa e autunnale
• La classica parentesi mite di San Martino
• Una seconda parte del mese potenzialmente dinamica, con freddo e neve possibili, ma non ancora confermati