Weekend: Possibile Neve in pianura sull’Italia. Ecco le zone coinvolte


di  Redazione, 19-11-2025 ore 09:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Le ultime proiezioni dei modelli matematici confermano un peggioramento molto incisivo che potrebbe traghettare l’Italia dentro una fase pienamente invernale. L’aria artica in arrivo dal Polo, unita alla formazione di una depressione ligure e al successivo richiamo di altra aria fredda, renderà possibile la neve non solo a bassa quota, ma anche in pianura sulla Val Padana nei giorni tra il 24 e il 26 novembre 2025. E non finisce qui: l’inverno potrebbe estendersi anche al Centro-Sud, con ulteriori sorprese innevate.

Un weekend di forte maltempo: ecco cosa accadrà tra 21 e 23 novembre

Il fine settimana che va da venerdì 21 a domenica 23 novembre 2025 sarà dominato dall’arrivo di una massa d’aria artica che scivolerà dal Polo verso l’Europa occidentale, per poi entrare nel Mediterraneo attraverso la valle del Rodano. Questo afflusso determinerà la formazione di un minimo depressionario sul Mar Ligure, tipica configurazione capace di generare precipitazioni consistenti e diffuse su gran parte del Nord Italia e del versante tirrenico.
Le prime nevicate interesseranno soprattutto Alpi occidentali, Appennino ligure e Appennino tosco-emiliano, con quote neve che fin dal weekend potrebbero attestarsi intorno ai 500–700 metri, localmente più in basso nelle aree soggette a rovesci più intensi o in presenza di sacche fredde nei fondovalle.
In questa prima fase, la pianura padana resterà in una condizione di freddo crescente, ma ancora non sufficiente per vedere neve al suolo in modo diffuso. Tuttavia si tratterà solo del preludio di ciò che potrebbe succedere nella settimana successiva.

Lunedì 24 – Mercoledì 26 novembre: arriva il secondo impulso artico

Tra lunedì 24 e mercoledì 26 novembre si profila l’arrivo di un nuovo impulso artico, più intenso e più diretto verso l’Europa centro-occidentale. Questa seconda irruzione sarà la chiave per attivare dinamiche più favorevoli alla neve in pianura, specialmente al Nord.
La Pianura Padana, già raffreddata dal precedente ingresso freddo, presenterà un cuscinetto gelido nei bassi strati. Questa componente è fondamentale: quando una depressione richiama aria umida nei bassi livelli, questa tende a scorrere sopra il cuscinetto freddo, generando le condizioni ideali per precipitazioni nevose anche al piano.
Non è raro che configurazioni del genere portino a nevicate abbondanti e diffuse sulla valle padana, ed è proprio ciò che molti run modellistici stanno iniziando a suggerire.
Secondo le attuali proiezioni, le zone maggiormente coinvolte potrebbero essere:
    •    Piemonte centro-orientale
    •    Lombardia occidentale e centrale
    •    Emilia occidentale
    •    Veneto sud-occidentale
In queste aree, tra il 24 e il 26 novembre, non si esclude la neve al piano, anche con accumuli localmente significativi qualora il richiamo umido dovesse organizzarsi in maniera più robusta.

Settimana invernale: neve anche al Centro-Sud

L’ingresso dell’aria artica non si limiterà solo al Nord Italia. Le correnti fredde tenderanno a scendere verso sud lungo il versante adriatico, favorendo un calo termico sensibile su Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.
A partire da giovedì 27 novembre, l’ingresso di ulteriore aria fredda dall’Adriatico farà diminuire la quota neve anche al Centro-Sud. In particolare:
    •    sugli Appennini centrali la neve potrebbe scendere fino ai 700–900 metri;
    •    sull’Appennino meridionale la quota neve potrebbe abbassarsi fino ai 600–800 metri;
    •    in Puglia, tra sub-Appennino Dauno e alta Murgia, non si esclude la possibilità di fiocchi intorno ai 500–600 metri, specialmente nelle ore più fredde e in presenza di rovesci più intensi.
Si tratta di un’evoluzione che conferma come l’inverno 2025/26 stia mostrando grande anticipo, con dinamiche fredde più marcate rispetto agli standard del periodo.

Perché l’inverno è così aggressivo?

Una delle ragioni principali di questa dinamica particolarmente fredda risiede nei disturbi al Vortice Polare, che fin dall’inizio della stagione si trova destabilizzato. Un vortice polare debole favorisce discese fredde più frequenti verso le medie latitudini, cioè verso l’Europa e il Mediterraneo.
Il Mediterraneo, inoltre, è attualmente una zona molto sensibile a questi affondi, perché il contrasto tra aria fredda in arrivo e acque ancora relativamente miti del mare favorisce la formazione di depressioni energiche, come quella ligure attesa nel weekend.
Con un VP instabile, gli affondi artici tendono a moltiplicarsi e a diventare più profondi, aumentando le probabilità di nevicate anche precoci.

L’inverno entra in scena in anticipo: e non è finita

Il quadro che si delinea mostra un’Italia già in modalità invernale, con neve a quote sempre più basse e la concreta possibilità di episodi nevosi al piano.
I prossimi aggiornamenti saranno decisivi per confermare:
    •    l’estensione della neve in pianura al Nord;
    •    l’intensità del cuscinetto freddo;
    •    il ruolo della depressione ligure;
    •    il grado di coinvolgimento del Centro-Sud.
Se le proiezioni venissero confermate, tra il 21 e il 30 novembre vivremo uno dei più invernali finali di novembre degli ultimi anni, con scenari di neve, freddo e maltempo diffuso sull’intera Penisola.

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✍️ Articolo originale a cura della Redazione Meteo Puglia – Analisi a medio-lungo termine




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