Meteo: Botta siberiana pronta a colpire il Centro-Sud, ecco quando


di  Redazione, 16-12-2025 ore 17:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Le festività potrebbero coincidere con un cambio di marcia deciso: le ultime tendenze meteo ipotizzano una botta siberiana sul Centro-Sud, con freddo intenso e neve fino a quote molto basse, ma lo scenario va ancora confermato giorno per giorno.

COSA SCOPRIRAI IN 30 SECONDI
* Perché proprio durante le feste natalizie si parla di possibile “botta siberiana” sul Centro-Sud.
* Come le masse d’aria gelida in arrivo dalla Russia possono cambiare il meteo Italia a fine dicembre.
* In quali zone del Paese aumentano le probabilità di freddo intenso e neve a bassa quota secondo le tendenze attuali.
* Che cosa potrebbe succedere nello specifico in Puglia e nel resto del Sud Italia se questa irruzione invernale venisse confermata.

Scenario generale: perché si parla di botta siberiana sul Centro-Sud

Questo inizio di inverno non ha ancora mostrato tutto il suo potenziale, con molte giornate caratterizzate da alta pressione, nebbie e solo qualche passaggio perturbato. Eppure, osservando con attenzione le tendenze meteo, emerge un segnale diverso per il periodo delle festività: tra Natale e i giorni successivi i principali centri di calcolo iniziano a fiutare la possibilità di un affondo freddo di tipo continentale, capace di colpire in modo particolare il Centro-Sud. La cosiddetta “botta siberiana” non è un termine tecnico, ma rende bene l’idea di un raffreddamento brusco e deciso, legato a masse d’aria che arrivano direttamente dall’Est Europa e dall’area russa. Non stiamo parlando ancora di previsione operativa, ma il quadro configurativo che si delinea è compatibile con un cambio di regime rispetto alle settimane precedenti.

Come nasce una botta siberiana e come può raggiungere l’Italia

Perché una botta siberiana colpisca davvero il meteo Italia, devono incastrarsi diversi fattori contemporaneamente. Il primo ingrediente è la presenza di un potente serbatoio di aria gelida sulla Russia europea e sulla Siberia occidentale: vaste pianure innevate, notti lunghissime e anticicloni termici permettono alla colonna d’aria di raffreddarsi in modo molto marcato. Il secondo elemento è il cambio di pattern a scala emisferica: quando sull’Atlantico si consolida un robusto campo di alta pressione, il flusso perturbato da ovest viene deviato più a nord e l’aria fredda è costretta a scivolare lungo il bordo orientale dell’anticiclone, in direzione dell’Europa centro-meridionale. Se in questa fase si crea un corridoio tra i Balcani e il Mediterraneo, l’aria siberiana può affondare verso sud-est, puntando proprio il Centro-Sud italiano con correnti tese di grecale e tramontana. È questo il tipo di meccanismo che i modelli matematici iniziano a suggerire per le feste, pur con le inevitabili incertezze legate alla distanza temporale.

Quando potrebbe colpire: il ruolo delle festività natalizie

La finestra temporale più attenzionata, al momento, è proprio quella delle festività natalizie: tra la Vigilia, il giorno di Natale e Santo Stefano, con possibilità che gli effetti si protraggano anche nei giorni successivi. Le proiezioni indicano una prima fase in cui le temperature cominciano a calare gradualmente, seguita da un possibile ingresso più deciso di aria fredda da est. Questo passaggio, se confermato, segnerebbe il momento della vera “botta siberiana”: venti in rinforzo da nord-est, sensibile diminuzione dei valori termici, gelate notturne in pianura e un aumento delle probabilità di neve sulle zone esposte. Il Centro-Sud, trovandosi sul lato sopravvento rispetto al flusso freddo, potrebbe diventare il protagonista assoluto del meteo di fine anno, con condizioni decisamente più invernali rispetto a quanto visto finora.

Effetti possibili sul Centro-Sud tra gelo, vento e neve a bassa quota

In presenza di una massa d’aria siberiana ben strutturata, il Centro-Sud rischia di vivere giornate dal sapore pienamente invernale. Le regioni del medio-basso Adriatico, in particolare Abruzzo, Molise e parte della Puglia, sarebbero tra le prime a sperimentare l’impatto dell’aria fredda, con rovesci invernali alimentati dal contrasto tra mare ancora relativamente mite e aria gelida in quota. L’Appennino centrale e meridionale potrebbe vedere nevicate anche abbondanti a quote medio-basse, mentre le colline interne di Campania, Basilicata e Calabria potrebbero imbiancarsi con rapidità. Nelle configurazioni più spinte, non si potrebbe escludere che la neve raggiunga le pianure e persino alcuni tratti di costa, soprattutto lungo il versante adriatico e in prossimità dei rilievi. Il vento di grecale e tramontana accentuerebbe la sensazione di freddo, con mari molto mossi e possibili mareggiate sulle coste esposte.

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